Fascino del Marocco
Data: 19/04/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
C’è un caldo d’inferno a Marrakech, è fastidiosissimo, poiché giro senza meta e senza scopo per le vie della fortezza, visto che qui la chiamano ‘casbah’. Una luce accecante m’abbaglia benché non sia il sole, ma è la vista d’una attraente femmina che brilla distinguendosi poco lontano da me. E’ una donna del posto molto animosa, ardimentosa e temeraria, poiché gira da sola per queste che non sono di certo strade tranquille, per il fatto che non sembra indossare molto altro, oltre alla sua veste.
Tutto questo me lo sottolinea il rilievo evidente e marcato delle sue natiche che mi spinge a seguirla, giacché quest’arsura fa stravolgere interamente i sensi, dato che anch’io sono essenziale e scoperto sotto l’abito variopinto, un dono tra l’altro di Ahmed l’amico marocchino verso il quale sono diretto, giacché è il proprietario della più suggestiva bottega di tappeti della casbah. Al momento io sono svestito, adesso ho il membro teso e inquieto pronto alla caccia dell’avvenente sconosciuta, siccome lei si volta e s’accorge prontamente di me. Questo è il secondo colpo per le mie coronarie, perché è certamente nuda sotto la veste, per il fatto che s’intravede un mazzetto abbondante di lanugine scura al di sotto delle nitidezze del panno che indossa. Io aumento il passo e mi colloco alle sue spalle, tenuto conto che non protesta né si ribella, dal momento che pare accettare accogliendo benevolmente con piacere la mia presenza.
La bottega ...
... artigianale di Ahmed è poco distante, però voglio appurare e tenere a bada se lei accetta approvando nettamente la mia voglia. Io la brandisco per i fianchi tirandola verso di me in maniera tale che possa avvertire e cogliere appieno la mia passione evidente dietro di lei, in quanto si fa esplorare e tastare escludendo grattacapi e richiami vari, viceversa, si strofina in maniera desiderabile e piuttosto seducente. Io le accarezzo i seni e avverto il capezzolo pungente sotto il palmo della mia mano. Attualmente siamo a questo punto accanto alla bottega, astutamente faccio un segnale stabilito che Ahmed capta al volo, sennonché io m’inoltro incalzando la femmina d’infilarsi rapidamente in uno dei ripostigli del negozio, laddove cataste di drappi multicolori d’ogni genere decorano e riempiono l’ambiente.
In quell’istante la faccio girare, la tiro verso di me afferrandole con forza le natiche e inizio a giocare con le sue labbra e la sua lingua. Lei è eccitata, dato che preme e si sfrega con la fica sudata sul pene, mentre io la denudo e la faccio cadere sui tappeti. Ha veramente un corpo strabiliante, da vera principessa, getto anch’io a terra il vestito e infilo di slancio la mia spada nella sua profumata, sugosa e villosa guaina. Non so bene in realtà, se sono io che entro in lei, oppure è il suo vigoroso ardore che m’inghiotte risucchiandomi totalmente. Lei è vistosamente bagnata, geme e si contorce assieme a me, tiene la bocca aperta, è proprio ...