1. Margherita


    Data: 18/04/2023, Categorie: Etero Autore: Metalbruce, Fonte: Annunci69

    Abita all’ultimo piano, la signora Margherita, ma nel palazzo la conoscono poco; non più giovanissima, e forse per questo ,ancora più affascinante. Capelli corti e neri, occhi profondi ed ancora più neri, parla poco ma basta uno sguardo per capire cosa vuole. In questa storia , di cui non importa il dove e il quando, c’è anche un ragazzo, che solo qualche volta l’aveva incrociata per le scale, pur abitando nell’appartamento di sotto. Proprio a questo ragazzo venne dato, dall’ormai anziano amministratore di condominio, il compito di informare tutti i condomini che giovedì ci sarebbe stata una interruzione della linea elettrica di circa due ore, per lavori di manutenzione.
    
    Così informò prima i signori Carusi del piano terra, poi andò dalla signora Silvia, che però già era stata informata direttamente dall’amministratore (era nota a tutti nel palazzo una certa simpatia tra i due), poi toccò ai due ragazzi del secondo piano, arrivati da qualche mese e, all’apparenza, molto cordiali; salì poi all’ultimo piano, quello dell’appartamento della signora Margherita.
    
    Bussò alla porta. Lei aprì.
    
    “Salve..” , disse il ragazzo, stranamente impacciato.
    
    “Si?”, rispose lei
    
    “Sono venuto solo per avvisarla che giovedì ci saranno dei problemi con la corrente..per circa due ore..quindi..nulla, ecco, era solo per dirle questo.”
    
    “Bene. Sei venuto solo per questo?”
    
    “…come? Si, cioè, almeno non si spaventerà se andrà via la luce..”
    
    “Perché dovrei spaventarmi?” chiese lei, ...
    ... sorridendo.
    
    “beh, non lo so, magari rimane al buio da sola in casa, e..non lo so” rispose lui, ridacchiando per l’imbarazzo. Era strana, quella situazione. Doveva solo avvisarla di un semplice guasto della linea elettrica, perché si sentiva così?perchè lei lo faceva sentire così?
    
    “Bene.” Sussurrò lei guardandolo dritto negli occhi.
    
    “Ok, allora buona serata..cioè, giornata, sono le 11..scusi eh, comunque grazie e arrivederci.”
    
    “Perché mi ringrazi?”
    
    “Perché..in effetti, allora nulla, niente grazie, solo arrivederci..”
    
    Lei lo stava scrutando. Era come se analizzasse ogni sua singola risposta, ogni movimento o esitazione, cercando una conferma a chissà quale domanda.
    
    Lui era immobile, perso in una attesa affollata da pensieri, dei quali non riusciva a definire i contorni.
    
    Lei fece un passo verso di lui, si guardò intorno per assicurarsi che fossero soli, poi si fece seria in volto e gli chiese: “quanto ti piace la fica?”
    
    “C-come?”
    
    “La fica, quanto ti piace? Tanto, come a tutti, o più di ogni altra cosa, come a pochi?”
    
    Non disse nulla, non poteva farlo. Cazzo, non era un verginello, anzi, si era fatto le sue belle esperienze, eppure, di fronte a tanta sicurezza, era spiazzato.
    
    “Ma che..voglio dire, tanto, certo, ma io non la conosco..anzi tantissimo, però non mi sembra..”
    
    “Vieni, entra.”
    
    Entrò. Sapeva che sarebbero cambiate tante cose, varcata quella porta.
    
    “Aspettami in bagno, non fare nulla, non toccare nulla, aspettami e basta.”
    
    “S-si”, ...
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