1. Gnatas (racconto)


    Data: 24/07/2018, Categorie: Anale Prime Esperienze Trans Autore: vanesya, Fonte: xHamster

    ... Lui, preso conforto da quella situazione ed insisteva sempre più.
    
    Mentre con le mani seguiva il movimento dei miei tricipiti, il suo pube era stretto a me. Quando terminò mi disse “Sei stata bravissima”. Io mi sentii crollare. Si era rivolto a me , con un femminile. Poi aggiunse “..Jenny”. E mi aveva anche dato un nome da donna. Rimasi immobile senza dire una parola. Poi lui mi indicò una panca e disse che avrei dovuto fare i pettorali. Confuso mi sdraiai e appoggiai le mani al bilanciere, quan-do vidi che si misi alle mie spalle, per aiutarmi mantenendolo dall’alto. Lì notai per la prima volta il suo pacco. Sembrava enorme e che stesse per esplodere. Lo fissai per tutto il tempo, senza accorgermene. Fu lui sorri-dendo che mi disse che era terminato l’esercizio. Non so spiegare il mio stato d’animo del momento. Vergogna, eccitazione, confusione.
    
    Dopo aver fatto tre volte quell’esercizio, tutte e tre le volte mi ero perso in quella visione. Alla fine, presi coraggio e cercai di allontanarmi, quando lui venne verso di me e disse: “Dove vai Jenny?”
    
    Balbettando dissi che dovevo andarmene, che era tardi. Lui mi prese e dis-se che avevo finito l’allenamento e che avrei dovuto fare una sauna. Ri-sposi che non l’avevo acquistata e che non importava. Mi disse che era un omaggio e che avrei dovuto farla subito, altrimenti non aveva effetto.
    
    Mi feci convincere, anche perché mi avrebbe rilassato un po’. Quindi entrai negli spogliatoi, presi l’accappatoio ed inizia la sauna, ...
    ... chiudendo a chiave la porta. Una volta dentro mi sentì rilassato e mi ritrovai a pensare a quello che era successo in sala. Ma che avevo fatto? Ho sempre avuto delle fantasie , ma non ho mai manifestato comportamenti ambigui. Come aveva fatto quel tipo ad indurmi ad accettare quelle cose. Mi aveva dato un nome da donna, me lo aveva appoggiato dietro ed inoltre aveva un pacco enorme. E non potevo smettere di pensarci. Quando all’improvviso la porta si aprì. Entrò in accappatoio e guardandomi disse “Ciao Jenny.” Sorpreso gli dissi che la porta era chiusa a chiave, ma lui rispose che aveva tutte le chiavi.
    
    Proprio tutte!. “Sei bellissima” – aggiunse. Io, balbettando risposi “Gna-tas..scusa non capisco..” “Presto capirai, tesoro..” . La sua sicurezza era inebriante. Sembrava tutto già deciso. Si tolse l’accappatoio e si sedette sulla sdraio. Lo vidi nudo. Piuttosto vidi il suo pene eretto. Enorme. Gli ar-rivava quasi fino all’ombelico.” Ora Siediti Jenny!” – mi ordinò. Confuso, obbedì. Ma mentre mi stavo per sedere al suo fianco sull’altra sdraio, lui col dito fece cenno di no. “Ma avevi detto di..” lui interruppe la mia frase e mi disse “Siediti qui!” indicando il suo pene eretto. Trasalì, non potevo credere alle mie orecchie. Mi aveva ordinato di sedermi sul suo cazzo. E con che sicurezza! Come se fosse una cosa naturale. Mentre pensavo, mi accorsi di trovarmi in piedi sopra di lui, con il mio sedere sopra il suo pene.
    
    Lui intanto se lo toccava, e immagino inumidendolo un ...