1. La troia e il cornuto.


    Data: 16/04/2023, Categorie: Cuckold Tradimenti Sesso di Gruppo Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    In piedi davanti a me c’è Gianfranco, mio marito. Mi osserva dubbioso.
    
    «Sei decisa?»
    
    «Certo! Dai vai, che ti aspetto».
    
    Esce. Mi siedo in poltrona, chiudo gli occhi e mi rilasso. No. Non ci riesco. Sono emozionata, tesa, ma come ci son giunta a questo punto? Tutto è partito da lontano. Dieci, o forse dodici anni fa, o forse da sempre, ero innamorata di Luca, il miglior amico di mio padre, praticamente un fratello per lui. Luca, di professione pompiere un maschio fantastico, alto, bello, forte, sembrava un dio. Non perdevo mai l’occasione di strusciarmi su di lui. Da sempre, ma in special modo dopo i diciotto anni. Ero talmente invaghita di lui, che ho trascurato ogni altra amicizia maschile. A scuola, tutti, o quasi, credevano che fossi lesbica. Ero talmente decisa ad averlo, che non volevo altro. Però tutti i miei tentativi di farmi notare da lui, come donna, erano miseramente falliti. Luca adorava sua moglie, che era amica intima di mia madre. Una donna molto bella, fine, sempre perfetta in ogni occasione. Le invidiavo due cose. La possibilità che poteva avere lui quando voleva e, poi, la bellezza. Non che io fossi brutta, ma lei lo era di più e lui sembrava fedelissimo. Mi diplomai nell’anno del mio diciottesimo compleanno. Ricordo che i miei genitori affittarono una casa al mare con loro. Ero raggiante. Per raggiungere il mio scopo, l’occasione era perfetta: avrei potuto portarmi a letto Luca. La prima settimana le tentai tutte. Costume infilato in mezzo alle ...
    ... chiappe, reggiseno che si apre in maniera imprevista e mostra un seno. Leccate di gelato molto provocanti, ma niente, lui mi notava solo, quando la sera si usciva per un gelato.
    
    «Claudia come lo vuoi il gelato?»
    
    Ero furiosa. Vorrei il tuo, quello che hai fra le gambe, lo leccherei da morire, ma, naturalmente, lo pensavo senza poterlo dire. Poi ci fu un’emergenza: lui dovette rientrare e, per tre giorni, non potei mettere in pratica i miei stratagemmi. Ero di una tristezza unica, ma fortunatamente tornò: era così stanco, che dormì un pomeriggio intero. La sera disse che voleva dormire ancora, fece l’occhietto a mio padre; io lo notai, ma non ne compresi subito il significato. I miei uscirono da soli, io dissi che andavo a dormire e lo stesso fece lui e sua moglie. La mia camera era posta fra quella dei miei genitori e la sua; aveva il terrazzo in comune. Poco dopo cominciai a sentire dei rumori, diciamo insoliti. Silenziosamente sono uscita sul terrazzo, mi sono messa bassa, per non essere vista a spiare dentro la loro camera. Erano nudi: lei gli stava leccando il cazzo e, cazzo, che CAZZO! Non che io ne avessi visti molti, ma era stupendo, lungo e di notevole circonferenza. Aveva una cappella che mi ricordava una grossa fragola. Lei lo leccava ed io non mi perdevo un gesto. Mimavo ogni singolo movimento, con la lingua cercavo di copiare i gesti che lei faceva, mentre lo teneva in bocca. La mia micetta era in fiamme, ero così eccitata da quello spettacolo, che mi mancava il ...
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