Cristina e il capo – Prima parte
Data: 09/04/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Newgitre, Fonte: RaccontiMilu
Ore 12:50 di un caldo giorno di inizio settembre. Cristina era sposata, aveva un figlio, anche il suo amante era sposato e in quel momento erano al telefono ognuno dai rispettivi uffici di due diverse città a 40 km da casa. Erano eccitati e si stavano masturbando. Lei indossava una gonna palloncino bianca a fiori colorati e una canotta bianca ed era seduta con le gambe distese e i piedi appoggiati al tavolo. Le cosce erano chiuse e una mano era in mezzo, serrata tra di esse, e con movimenti lenti e misurati Cristina strisciava il suo sesso coperto dalle mutandine contro il dorso della mano procurandosi piacere. Non si era accorta che dalla porta il suo capo la spiava assieme ad un suo collega di un’altra città; infatti al telefono diceva: “Tra un po’ vengo’ ti sto succhiando adesso, ti lecco tutto”.
Poi, mentre il capo si affacciava sporgendo la testa lei proseguiva dicendomi: “Prendimi da dietro adesso… si, ti sento tutto”. Il capo allora è entrato dentro e lei si è bloccata così; lui non le ha dato il tempo di togliere le gambe dalla posizione in cui erano e l’ha bloccata con le mani.
“Cristina, se non vuole ripercussioni gravissime per il suo comportamento adesso farà quello che le dico”
Lui mette giù il telefono e poi lo solleva per staccare la linea, chiede al suo collega di chiudere la porta a chiave e poi dice
“Continui pure, mi faccia vedere come viene”
“Ma ingegnere, la prego, no”
Lo sguardo di lui le fa capire che non c’è scelta; lei vorrebbe ...
... mandarlo a quel paese ma non ci riesce per due motivi: il primo è che lui è il capo e potrebbe licenziarla per questo, il secondo motivo è che è bagnata, sta quasi per godere e quella mano calda sull’esterno della sua coscia completamente scoperta non le dispiace del tutto. Senza sapere come decide di lasciarsi andare, che forse sarebbe stato meglio così, sarebbe giunta all’orgasmo o avrebbe finto e poi avrebbe in qualche modo spiegato dopo. Ha quindi continuato quindi il movimento ad occhi chiusi, presa da una vergogna indicibile ma anche da una sensazione di eccitazione smodata che mai aveva provato così intensa. Il capo le carezzava la coscia mentre lei si muoveva e reclinava la testa all’indietro ad occhi chiusi, veramente sentiva di dover venire e poi farla finita ma l’altro uomo si era posto quasi alle sue spalle ed aveva estratto il cazzo dalla patta poggiandoglielo sulle labbra. Lo lasciò fare, non aveva considerato l’altro ed ebbe paura. Dischiuse le labbra di poco ma l’altro lo prese come un invito e spinse la testa del suo cazzo, già quasi del tutto ritto, nella bocca di lei che passivamente si lasciò penetrare. Cominciò allora a succhiare mentre il suo capo le apriva le cosce e la sditalinava. Cedette completamente, sentì che le piacevano quelle dita sul suo sesso e la consistenza del cazzo nella sua bocca le davano l’esatta percezione che lei in quel momento era bellissima e desiderabile, sexy e la sensazione di essere una puttana da monta in balia di due uomini ...