anestesia
Data: 31/03/2023,
Categorie:
Masturbazione
Tabù
Autore: laser73, Fonte: xHamster
Avevo compiuto da poco 16 anni ed abitavo da qualche anno solo con mia madre Lucia, che si era separata da mio padre qualche anno prima. Nell’appartamento sotto al nostro, abitava mia zia Marta, sorella di mia madre, una bella donna bionda di 38 anni che, non saprei dire perché, non si era mai sposata. Anche mia madre, sebbene avesse tre anni di più della zia, era una bella quarantenne mora e con un bel fisico, che tra l’altro si teneva molto in forma andando spesso in palestra e facendo footing.
Io mi sentivo un po’ l’uomo di casa, anzi delle due case, visto che ero coccolato come figlio unico e unico nipote da mamma e zia. Ero moro, con capelli lunghi un po’ mossi e carnagione scura olivastra, ed avevo, diciamo pure, un bel fisico. Ero abbastanza sviluppato per la mia età, anche dal punto di vista sessuale, con un bel cazzo non molto lungo ma abbastanza “robusto”, che generalmente stava coperto dalla pelle del prepuzio, ed era coronato da un folto ciuffo di peli nerissimi e, negli spogliatoi della scuola calcio che frequentavo, facevo la mia buona figura rispetto a molti coetanei che avevano ancora cazzetti piccoli e con pochi peli da adolescenti. Facevo molto sport e con le ragazze incontravo abbastanza, ma fino ad allora avevo avuto solo qualche storia breve e superficiale, senza avere mai avuto rapporti sessuali veri e propri, se si esclude una ragazza che avevo conosciuto al mare l’estate prima e che, nel breve periodo in cui siamo stati insieme, mi aveva fatto un ...
... paio di seghe al termine di altrettante pomiciate in spiaggia di notte. In compenso, questo genere di intrattenimento, le “seghe”, appunto, era da me molto frequentemente praticato, diciamo almeno un paio di volte al giorno, o anche più, e bastava poco per eccitarmi e farmelo venire duro, come – credo - a tutti i ragazzi di quell’età.
Capitò che una sera fui preso da un fortissimo mal di pancia, con dolori acuti che mi facevano stare piegato in due. Mia madre e mia zia si impressionarono e mi caricarono in macchina portandomi al pronto soccorso del vicino presidio ospedaliero. In breve mi diagnosticarono un’appendicite con sospetto che potesse degenerare in peritonite e mi operarono d’urgenza. Non ricordo molto della fase “prima” dell’operazione, solo un infermiere che, mentre ero sdraiato su una barella, mi slacciava e sfilava pantaloni e mutande, ma stavo troppo male per pensare al senso del pudore, poi vidi solo delle luci molto forti, un siringa nel braccio, poi…. nulla.
Iniziai a risvegliarmi, non sapendo quanto tempo era passato. Ero steso su un letto e sentivo delle voci.
Riconobbi le voci di mia madre e di mia zia che parlavano, forse, con il medico che mi aveva operato e che, …piano piano cominciavo a capire, stava spiegando l’operazione. Non avevo voglia di aprire gli occhi, il solo pensiero della luce mi faceva star male, avevo la bocca impastata, ma stavo ritornando di nuovo pienamente cosciente. “Stia pure tranquilla signora” – diceva il medico a mia madre ...