1. Vacanza a Porec 2


    Data: 30/03/2023, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Racconti Erotici, Autore: serenella, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo l’invito rimanemmo in silenzio e terminammo la cena senza guardarci negli occhi o, per meglio dire, io osservavo mio marito terminare lentamente la cena senza distrarlo dai sui pensieri cupi e dalle probabili preoccupazioni sentimentali e di possesso che a volte lo assalgono temendo di aver esagerato dopo aver realizzato certe fantasie.
    
    Avrei voluto abbracciarlo, rassicurarlo del mio amore ma lo sentivo così freddo, inavvicinabile, una sensazione di chiusura che mi faceva male. Del resto era d’accordo e molto eccitato all’idea che io mi dessi al ragazzo per cui una parte del suo stato di sofferenza la doveva solo a se stesso.
    
    Terminata la cena uscimmo per la solita passeggiata attorno all’isoletta, in silenzio lo osservavo guardare il mare e scrutare in lontananza battelli che si avvicinavano lentamente.
    
    Allungai una mano sfiorando la sua che la afferrò con dolcezza senza guardarmi e finalmente ruppe il silenzio: “forse ci siamo spinti troppo avanti in questo gioco…” fece una lunga pausa e visto che non aggiungeva altro mestamente dissi: “Ti ricordi come era eccitante per te la sera prima mentre fantasticavamo su di lui? Io sono sempre qui, accanto a te, desiderando te…” non mi guardava ancora, così alzando la mano che cingevo con la mia posai il suo braccio sulla mia spalla come per chiedere la sua protezione, poi aggiunsi: “fermiamoci… prendiamoci un momento di riflessione per capire dove questa trasgressione ci sta portando, ho scoperto che mi piace ...
    ... scopare anche con singoli, non solo con coppie, ma nel mio cuore non ho bisogno di altri uomini, nel mio cuore ho solo un gran bisogno di sentirti felice…” non mi fece finire la frase, si girò verso di me, mi abbracciò e baciò.
    
    Risposi alla sua dimostrazione di affetto con slancio e non tardò a farmi sentire la sua eccitazione.
    
    Si sa, agli uomini quando si eccitano automaticamente le preoccupazioni e tutte le paranoie svaniscono: “così dolce mi piaci” affermò, ed io mi strinsi ancor più forte a lui commossa.
    
    Voleva prendermi seduta stante ma glielo impedii, l’isola era piccola e c’era la possibilità reale di essere sorpresi da famigliole a spasso, così ritrovato il buonumore corremmo fino all’albergo per perderci in una fusione epocale con tratti di dolcezza e tratti di furia quasi fossimo ancora dei ragazzini alle prime esperienze ma con la consapevolezza di volerci dare il massimo, non tanto come resistenza ma di cuore, di amore, ascoltando le sensazioni non come sfogo ma come resa all’altro.
    
    Ci addormentammo così, abbracciati l’un l’altra senza lavarci ma cullati dal sapore dei nostri umori.
    
    La freschezza dell’aria del mattino aiutata dai raggi che entravano dalla finestra aperta ci ha risvegliati ancora nel ricordo delle tenerezze della sera precedente e felici ci alzammo.
    
    Fatta colazione raggiungemmo la “nostra” roccia come fossimo una coppietta alla prima vacanza assieme e senza toccare i ricordi del giorno prima.
    
    Come al solito non c’era ancora ...
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