1. Intimità 4


    Data: 25/03/2023, Categorie: Etero Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu

    Delirio. Volava verso l’ignoto! Era quella la sensazione che captava dalle nuvole che si disponevano sotto di lei come pecorelle che brucavano. Era bello lo spettacolo, eppure Nanà era inquieta. Ricordava con un non so che di irritante la sensazione stupenda, della notte precedente, di essere posseduta da Roby. Ricordava le carezze, i baci appassionati, i succhiotti eccitanti, i morsi da delirio che si scambiavano, stigmatizzando i loro corpi. Era stata come la prima volta. &egrave quello che l’agitava di più. Proprio quando si apprestava a conoscere, con tremore e fervida attesa,l’intimità di un altro maschio si scatenava di nuovo la sensazione di amore che la incatenava al vecchio mondo. La caricava di ansia e provava un senso di rimorso per il viaggio intrapreso.
    
    Era troppo avanti per poter ritrarsi. Era lì, con quell’uomo che, in fondo, era un estraneo; che, forse, non sapeva nulla dei segreti progetti che lungamente lei aveva coccolato nel suo…cuore. L’eccitazione che le dava la sua vicinanza era stata al diapason quando si erano, incidentalmente, toccati…, ma, allo stato dei fatti, era tutto immensamente calato, quasi spento, sicuramente sopito. Si sentiva un palloncino pieno di elio che pian piano si sgonfia e perde quota, fino a ritrovarsi a terra. No, non &egrave che la copulazione col Roby fosse stata al massimo dell’esaltazione, ma doveva ammettere che era stato fantastico…quella sera. C’era stata una simbiosi nella ricerca dei sentimenti… e non solo. Si erano ...
    ... ritrovati in perfetta sintonia l’uno con l’altra, l’uno nell’altra. Sì, doveva ammetterlo, sarebbe stato meglio se fosse durato di più…! Ma era stato bello.
    
    Era lì, che non sapeva che fare. Doveva concentrarsi nel suo lavoro e dimenticare l’avventura che si era riproposta di perseguire? Al diavolo i dubbi! Chiuse gli occhi su quel cielo a pecorelle. Un’ora e mezza di volo non era poi tanto. Il diavoletto ricomparve. Le mostrò i suoi seni turgidi, irretiti dalle dita del suo adone che glieli massaggiava, stirando i capezzoli fino a farglieli diventare due tubicini, mentre lei imboccava l’arma d’assalto di Roby. Non troppo grosso, né troppo lungo, purtroppo! Ma l’aveva turgido e, in quel momento, le bastava. Glielo giostrò tanto, scappellandolo e usando la sua bocca come una vagina, leccandogli il solitario, polifemico occhietto e il frenulo che stirava la pelle, collegando il corpo pieno di cunicoli cavernosi con il glande, scendendo sul breve bastone e imboccandolo per poi trarlo fuori con uno schiocco sulla cappella. Gli batté il frenulo con la lingua, a ripetizione.
    
    Colto da frenesia, lui, con due dita le raggiunse la clitoride, accarezzandola e massaggiandola con estrema cura e dovuta gentilezza. Sapeva che era una parte molto delicata nell’assecondare la voglia di sesso che ampiamente lei gli dimostrava. Finché Nanà non gli trattenne la mano, allontanandola dalla patatina bollente. Troppo eccitante, non voleva che l’orgasmo salisse. Accompagnò l’arto, indicando la ...
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