1. La prima volta di Elena – cap 2


    Data: 24/03/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu

    ... tornare indietro e poi la mia femminilità, la mia voglia di essere donna in quell’estate, forse grazie ad Antonio era esplosa.
    
    Mi ritrovai, pensando a lui ed a quello che era avvenuto quella sera, a toccarmi la vagina alla ricerca, di nuovo, del piacere.
    
    Ci vedemmo in spiaggia la successiva mattina.
    
    Eravamo con gli altri e non sapevo come comportarmi con lui. Non volevo che gli altri avessero potuto capire e non sapevo cosa volesse lui. La mattina trascorse e a differenza del passato non rimanemmo , volutamente, mai da soli. Volevamo questo?
    
    Andai a pranzo perplessa. Nel pomeriggio ci fu un momento che rimanemmo separati dagli altri. A bassa voce mi disse: ti va di vederci anche stasera da soli? Non capivo se dicesse seriamente o meno; anche lui pareva imbarazzato.
    
    Il sollievo mi pervase, la mia risposta fu: Se vuoi? Come faccio a dirlo agli altri? Era un implicito si.
    
    Aveva una risposta pronta per tutto: stasera prima di andare a casa dì alle tue amiche che forse hai preso troppo sole e che è meglio che stasera non esci per riposarti e per non rovinarti le vacanze.
    
    Andò così e la sera alla solita ora lo raggiungevo al solito posto per andare dove eravamo stati la sera precedente. Ero felice e lui rideva e straparlava, quindi era felice anche lui.
    
    Andammo a quello che diventò il “nostro posto” senza nemmeno metterci d’accordo.
    
    Il tempo di “sistemare “l’auto ed eravamo l’una nelle braccia dell’altro.
    
    Limonavamo mentre le nostre mani senza più ...
    ... remore sapevano cosa fare.
    
    La sua era già sotto il mio gonnellino e superata la mutandina era già con le dita nella mia passerina già fradicia di eccitazione che lo aspettava dalla notte precedente.
    
    Ho slacciato io i suoi pantaloni. La mia mano si infilò nei suoi slip portando all’aperto il pene già irto e lo stavo già segando.
    
    Avevamo le bocche appiccicate e ci davamo piacere in quell’ambiente piccolo dove la leva del cambio faceva di tutto per darci fastidio.
    
    Dopo poco ero nella posizione a rana della seraprecedente e le sue dita erano nella mia bagnata passerina. Mi piaceva tanto.
    
    Dopo breve, mentre già mi apprestavo a godere, tolse la mano e mi disse: scusa continuo a toccare il cambio e mi sta massacrando il braccio.
    
    Ero ferma, non sapevo che dire mentre continuavo a tenere il suo uccello in mano.
    
    Disse: ho un’idea.
    
    Si tirò indietro sottraendo le dita alla vagina e interrompendo il mio piacere. Dissi che fai?
    
    Uscì dall’auto venendo dalla mia parte, ma prima aprì il portabagagli che poi richiuse.
    
    Venne da me che ancora stavo distesa con la gonnellina parzialmente alzata sulla pancia e le mutandine parzialmente calate. Aprì la portiera e indicandomi il telo che teneva in mano disse: mettiamoci qui che saremo più comodi. Indicava lo spazio erboso di fianco l’auto.
    
    Non era per me una novità distendermi con il mio ragazzo sull’erba, isolati dall’erba da un telo.
    
    La Cinquecento è una macchina fantastica per andare in giro lo diceva sempre ...
«1234...9»