Mogli e donne
Data: 24/03/2023,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... attirando l’attenzione con un gemito, era venuto. Donatella aveva ricevuto il primo schizzo sul sopracciglio, poi aveva preso in bocca il pene del collega, spremendolo con la mano. Poi, era stata la volta di Coda di Cavallo; stessa, identica procedura. Il filmato terminava con Donatella che si alzava dal divano, lasciando sul tessuto una vistosa macchia di sperma. Poi, il video terminava. Fabio rivide più volte questa ultima scena; ciò che più lo impressionò fu la totale assenza di espressione che lesse sul volto di sua moglie; non si riusciva a capire se fosse contenta, incazzata o spaventata: assolutamente niente. Improvvisamente, come un automa, quasi senza rendersene conto, Fabio andò a passo spedito al cesso e si masturbò. Venne in pochi secondi. Dopo, lasciò un appunto alla segretaria e decise di uscire per schiarirsi le idee. Mentre chiudeva la porta dello studio, si domandò di nuovo (ma stavolta senza angoscia) perché sua moglie lo aveva tradito. Non trovò una risposta esauriente; poi, si ricordò di una frase che aveva letto da qualche parte e che gli sembrò soddisfacente: ci sono mille buone ragioni per non fare una cosa ed una sola veramente valida per farla; e cioè, che la si vuole fare
Mogli e donne Seconda parte
Angosciato pensavo al presente ed al futuro. Donatella continuava a tradirmi? Se si , quando ? Dove? Con chi? Domande a casaccio. Mi dicevo: non sono uno sprovveduto; un pirla. Non ho costruito un’azienda di successo per caso. Pensa. Agisci. ...
... Donatella è sempre in ufficio o a casa. La accompagno io al lavoro ed alla sera torniamo a casa quasi sempre allo stesso orario. Sola con le amiche esce di rado e ciò non sarebbe in sintonia con un tradimento. Se fa qualcosa lo fa durante l’orario di lavoro e se sono coinvolti ancora Filippo e Simona la cosa sarebbe certa. Ma il loro è uno studio professionale serio , mi vien difficile da pensare che durante le ore lavorative….no, più facile a fine giornata. Queste tortuose riflessioni ebbero il potere di calmarmi e di affrontare ,seppur con ansia i successivi giorni. Non potevo francobollarla, ma avevo un idea in proposito. Quando un pomeriggio mi chiamò per dirmi che avrebbe fatto tardi per impegni di lavoro mi organizzai e già dal primo pomeriggio ero piazzato, occultato, davanti il suo ufficio ad attendere. Fu una lunga attesa perché sino a quando gli impiegati dello studio non uscirono, erano le 17.00 ,lei non uscì. Alle 17 e 15 lei e Simona comparvero . Parlavano animatamente e sorridevano e si avviarono verso una meta che non conoscevo. Io mi ero procurato come mezzo di locomozione un motorino sperando non prendessero la metropolitana, altrimenti avrei comunque rischiato seguendole a piedi. Ebbi fortuna o sfortuna, punti di vista. Non andarono lontano . Cinque minuti di camminata ed arrivarono ad un anonimo, dignitoso palazzo. Simona usò delle chiavi per aprire il portone ed entrarono. Attesi qualche attimo e raggiunsi l’ingresso. Non vi era portineria ,ma citofoni. Quasi ...