Godere nella vergogna xxi
Data: 23/03/2023,
Categorie:
Etero
Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... città mi eccitava ancora di più. Cercavo di allontanare quei pensieri pensando di poterci riuscire, a meno che non fosse proprio questa la mia vera natura.
Mi girai verso il letto e vidi lì, ben piegati, degli abiti che riconobbi subito. Era un tubino nero, collant, reggiseno, mutandine e degli stivaletti comodi che avevo messo in valigia pensando di fare tante passeggiate per Parigi.
La porta si aprì improvvisamente e riapparve Gaston.
“Ora lavati, non lo senti come puzzi?”
Lo guardai, tornai a guardare la mia figura riflessa nello specchio, osservai la puttana imbrattata di sperma, guardai ancora Gaston. In quel momento non era più quell’uomo che mi aveva spinta in quella situazione, forse invece era l’uomo che mi ci aveva accompagnata facendomi scoprire un mondo che nemmeno credevo esistesse.
Quei pensieri mi martellavano e mi urlavano nel cervello mentre entravo in bagno. Mi tolsi le calze e il reggicalze e mi misi sotto la doccia, aprii l’acqua iniziando a lavarmi, usando un bagno schiuma dal profumo intensamente dolce, dozzinale facendomi puzzare come una… mi fermai e capii che anche quello era voluto da Gaston. Era come se volesse trasformarmi in qualcosa che non ero.
Tutti questi pensieri mi assalirono e si affollavano nella mia mente mentre l’acqua tiepida mi scivolava sulla pelle cercando di togliermi di dosso il segno della mia vergogna. Cercai di pulirmi con forza, ma non potevo più fare a meno di pensare che quella vergogna era invece il ...
... mio punto focale, quello verso cui mi stavo dirigendo e che mi piaceva sempre di più.
I pensieri, questo maledetti e benedetti pensieri ormai non mi lasciavano più, fin da quando la prima sera al ristorante vergognandomi mi ero abbandonata ad un inatteso accavallando più volte le gambe facendo sollevare la gonna ben oltre l’attaccatura delle calze, mostrando le cosce nude ed il mio sesso .
Aprii la porta della doccia e, con un forte sospiro, presi l’accappatoio andando col pensiero a Rodolfo.
Sì, forse lui mi voleva proprio così, una puttana pronta a soddisfare chiunque, ma forse lo stesso desiderio lo avevo anche io, forse volevamo la stessa cosa.
Quando fui pronta, lavata e asciugata ritornai nella stanza presentandomi a Gaston che mi ordinò di togliermi l’accappatoio. Senza protestare mi mostrai nuovamente a lui completamente nuda.
Mi chiese di girarmi. Mi posò una mano sulla schiena scivolando verso il basso . Mi fece vibrare tutta.
“hai veramente un bel culo – mi disse allontanandosi - ora preparati. Tuo marito ti aspetterà tra poco al bar.”
Questo pensiero mi rasserenò, anche se non sapevo come avrei affrontato il suo incontro.
Cosa avrei potuto dirgli? Forse sapeva già tutto. Forse non sapeva nulla. Come avrebbe reagito se gli avessi detto la verità, se gli avessi confessato tutto quello che era successo? Infine cosa avrebbe pensato se avesse saputo che io mi ero anche eccitata ed incoscientemente avevo goduto tra le mani del nostro vicino di ...