Ascolta chi sei
Data: 21/07/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: MasterDaddy, Fonte: Annunci69
MANUEL
La mia testa strofina ritmicamente sul pavimento su e giù, mentre sento le sue dita entrare e uscire da me. Un piacevolissimo bruciore mi rende consapevole di essere vivo e di trovarmi al posto giusto, con la persona giusta e nella posizione giusta.
Non ero Manuel, non ero un avvocato. Ero un buco nero che allargava il suo spazio.
Perdo la cognizione del tempo e quando toglie definitivamente le mani dal gioco mi sento improvvisamente, di nuovo, maledettamente vuoto e cosciente. Con l'unica differenza che sono
aperto e butto fuori l'aria che per non so quanto tempo è entrata nel mio retto. Mi sto comportando come un oggetto e forse non è normale, anche se tutto ciò mi eccita.
Mi lascia così. Si alza, prende un'altra sigaretta che si porta subito in bocca. Si mette comodo in poltrona e inizia a soffiare quel fumo di nicotina e catrame nella mia caverna. Mi sento inquinato dentro.
Davvero, non sto bene, perché questa azione di potere che ha verso di me mi fa venire l'uccello ancora più duro.
Sono la sua discarica. Cazzo cosa darei per masturbarmi e venire. Sento la cenere della sigaretta sulla mia schiena. Scotta al contatto della pelle, ma si spegne immediatamente. Non mi infastidisce e spero che si accenda un'altra sigaretta e continui ad occuparsi di me in quel modo. Ma il gioco termina proprio quando arriva al filtro. Spegne la cicca nella mia ciotola e si alza dalla poltrona. Dalla scatola prende un sex toy rosso, a forma di uovo un po' ...
... allungato, con una base molto larga a ventosa. Lo cosparge di lubrificante, si mette in ginocchio e con molta delicatezza lo spinge dentro il mio pertugio che sento infiammarsi. Fa male ma riesco a sopportare se il prezzo da pagare è essere stato bravo. Bramo per un suo complimento. Non fiato, prendo un bel respiro, e spingo, cercando di allargare lo sfintere per accogliere con tutto me stesso il giocattolone che finalmente entra riempiendomi completamente.
«Bravo cucciolo!» la sua mano mi accarezza i capelli e mi concede qualche pacca affettuosa sul sedere.
Mi sento come se fossi costipato. Sento le pareti interne del retto che si espandono per accogliere tutta quella abbondanza e cercano di rilassarsi per come possono, cercando di fare spazio all'ospite. Mordo il labbro per il dolore che si fonde subito con il piacere, e mi abbandono alla sensazione di lussuria e sodomia.
Con la faccia schiacciata al pavimento lo vedo allontanarsi in direzione dell'armadio a specchio. Prende dei pantaloni da tuta, una maglia. Mi chiedo perché si stia vestendo. Dalla scatola prende una benda per occhi nera, che mi mette senza se e senza ma. Improvvisamente buio pesto. Sento la presenza delle sue scarpe vicino al mio viso. Non vorrà per caso schiacciarmi la faccia o prenderla a calci? Lo sento allontanarsi. Dopo qualche minuto torna. Sento il rumore di qualcosa che si poggia a terra, vicino al mio corpo.
«Vado fuori a mangiare qualcosa. Se hai sete la ciotola è vicino a te, piena.»
Non ...