1. L'erede


    Data: 21/07/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69

    ... stessi miei compagni che in questo momento si staranno chiedendo cosa abbiamo di tanto importante da dirci -
    
    - Va bene, Mario, vieni oggi pomeriggio a casa mia, tieni, questo è l’indirizzo -
    
    Ella vergò poche righe su un pezzetto di carta e me lo porse poi mi lasciò.
    
    Io non credevo ai miei occhi; oggi l’avrei rivista, cosa gli avrei detto?
    
    Il pomeriggio, alle quattro, mi recai a casa di Giovanna. Ella abitava in un quartiere elegante, in una palazzina di soli tre piani, posteggiai la mia Vespa poi dopo avere guardato la tastiera dei citofoni premetti il suo. Una candida voce mi rispose, poi lo scatto metallico del portoncino. Entrai, sentivo il cuore galopparmi nel petto e la mia tristezza aggravarsi. Mi trovavo in una disposizione di spirito strana, dovevo essere contento ed invece mi sentivo triste e nervoso. La sensibilità dei miei nervi era così acuta che ogni cosa esteriore mi provocava delle ferite enormi. Salì piano i tre piani che mi dividevano da lei, il mio salire era lento quasi come il passo del condannato a morte e questo mi fece paura, nel frattempo pensavo a cosa avrei detto.
    
    Finita la scala giunsi davanti la sua porta, suonai con la mano tremante mentre con l’altra sembravo trattenere il mio cuore. Ella aprì, mi salutò poi si ritrasse per permettermi di entrare.
    
    - Ciao - dissi con voce tremante.
    
    - Ciao - disse ella notando la mia disposizione di spirito.
    
    Giovanna indossava una gonna di un colore blu cobalto molto stretta che metteva in ...
    ... risalto le sue forme, una leggera camicia per metà aperta sul davanti che non lasciava nulla all’immaginazione. Mi faceva strada ed io non potevo non guardarla, istintivamente portai una mano sul mio sesso che già si ergeva prepotentemente. Ella m’introdusse nel soggiorno e mi fece segno di sedermi sul divano. Questo era posto di fronte ad un’ampia finestra che dava sul balcone e da cui entravano i caldi raggi del sole; la camera era arredata sobriamente e con molta cura. Sedetti ed ella accanto a me, io facevo finta di guardare intorno ma con la coda dell’occhio osservavo lei; ella mi guardava sottilmente con uno sguardo che mi sembrò un misto di curiosità e di passione. Io allora voltai la mia faccia verso lei; i nostri occhi s’incrociarono e sembrò quello sguardo durare un’eternità, poi allungai una mano verso il suo viso e presi a carezzarlo.
    
    - Sei molto bella - dissi.
    
    Le mie mani tremanti scivolarono sotto la sua camicia ed al contatto del calore del suo corpo immediatamente si ritrassero provocando le rimostranze di Giovanna che come per volermi mettere a mio agio carezzò il mio volto sorridendo, prese le mie mani e le avvicinò alla camiciola inducendomi a sbottonarla poi appoggiò le mie mani tremanti sui suoi seni: ella ebbe un piccolo brivido e mentre io guardavo quei seni grossi e turgidi ella avvicinò le sue mani ai bottoni del pantalone slacciandoli e mentre faceva ciò mi guardava teneramente. Giovanna insinuò la sua mano dentro il pantalone ed estrasse il mio ...
«1234...»