1. Alla mamma non far sapere quanto è bello un cazzo nella fica e l'altro nel sedere 4


    Data: 15/03/2023, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    ... più a scopare e fare una bella doppia penetrazione mi allettava troppo: decisi di rischiare ed accettai il sacrificio di Fede.
    
    Così, la sera, dopo cena, sedemmo tutti a vedere la TV, Soliti noiosi programmi di approfondimento sull'evoluzione della pandemia, o, in alternativa, altrettanto pallosi films alla 50esima riproposizione. Alle 9, 30, salutai tutti e mi ritirai in camera, mio marito stava per seguirmi poco dopo, ma Fede lo stoppò.
    
    “Che dici di una sfida a scacchi, prima? Ti do la rivincita.” lo provocò. Figuratevi se mio marito poteva accettare una cosa simile, prese la scacchiera e sedette al suo solito posto, facendo segno al figlio di accomodarsi di fronte a lui. A quel punto, anche Mirko e Giovanni finsero di andare a letto e mi raggiunsero in camera: facendo attenzione a mantenere il silenzio più sordo, ci spogliammo. Se io avevo voglia, i miei figli ne avevano più di me. Le loro mani si impossessarono del mio corpo e le loro lingue presero ad esplorarmi ovunque: brividi di piacere mi percorrevano e mi spingevano ad emettere gemiti, che cercavo di trattenere il più possibile, mentre avrei voluto urlarlo a tutto il mondo. Mi ritrovai in ginocchio ai loro piedi, coi loro cazzi in bocca: non avrei potuto desiderare di meglio, in quel momento, Succhiavo e leccavo i loro tarelli, mentre il mio sguardo cercava, provocatorio, il loro, quasi a chiedere conferma della mia bravura. Quel gioco perverso di sguardi faceva parte del piacere e le mia fica già gocciolava, ...
    ... stillante, umori, il cui profumo si spargeva nella stanza. Ma io volevo la doppia, volevo sentire i loro cazzi riempirmi la fica ed il culo e lo dissi chiaramente. In un baleno, mi ritrovai su Giovanni, con il suo cazzo piantato nella fica ed in altrettanto poco tempo Mirko trovò la via del culo, forzando senza fatica lo sfintere e regalandomi il piacere che la notte prima ero stata costretta a sognare. Rinunciare a loro? Neanche se fosse costato la separazione! I miei figli mi avevano regalato il piacere di essere troia e non avevo nessuna intenzione di tornare indietro: volevo a tutti i costi essere la loro troia, volevo attingere alla loro vigoria, volevo regalare a loro tutta la mia libidine. Peccato non poter parlare, peccato non poter esprimere tutto quello che pensavo, insieme a tutto quello che sentivo; ma mi accontentavo di godermi quei cazzi e benedivo in cuor mio Federico, che, sicuramente, stava faticando a conservare la concentrazione necessaria a che la partita durasse e consentisse a noi di goderci una magnifica scopata. I due stalloni si fermarono, mi fecero girare, senza cambiare loro posizione: ora davo le spalle a Giovanni, sempre steso sul letto, che mi piantava il suo cazzo nel culo, mentre Mirko chiedeva alloggio alla mia fica, che fu ben felice di accoglierlo. Mi sorprendeva sempre la magnifica sintonia di movimenti che i miei figli riuscivano a tenere quando scopavamo, una sintonia che mi permetteva di godere dei loro cazzi appieno.
    
    Quando si resero ...