Moglie altrui, che piacere. Cap. 2
Data: 21/07/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Tradimenti
Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
Moglie altrui, che piacere. Cap. 2 Mi addormentai anch’io sommerso dal piacere e dall’ansia di quella serata. Non durò molto che mi risvegliai. Dormiva ancora come un angelo. Il viso sereno poggiato su me. Facendo attenzione mi scostai da lei e le misi un cuscino sotto la testa. Mormorò qualcosa nel sonno ma non si risvegliò. La fioca luce della lampada della lampada la illuminava e finalmente potevo vederla interamente nuda. Sembrava il quadro di una venere a riposo, ma più pragmaticamente per me : una grande figa. La pelle bianca faceva un bel contrasto con i capelli neri e con il ciuffo dei peli sul pube che effettivamente corrispondevano ai miei pensieri. I suoi peli erano moderamenti lunghi , ma curati e lucidi. Gambe lunghe e sode; un seno anche più grande di quello che mi aspettavo. Due ampie colline con due cime rosate da scorrazzarci per ore. Aveva due labbra rosee socchiuse che invitavano a baciarla. Ero perso di lei e sentivo ancora la voglia di stringerla tra le braccia, di farci l’amore, di farla godere e godere. Con delicatezza feci scorrere un dito lungo le labbra, vellicandole, e gioendo di quel tatto. Non seppi trattenermi . Poggiai le labbra sulle sue e poi discesi sul corpo offerto al mio piacere. Soffermandomi lievemente sui seni e poi sulla pancia raggiunsi l’insenatura tra le gambe. Sentii il profumo del sesso e mi venne voglia di sentirlo sulla lingua. Appoggiai la bocca sulle labbra intime e colsi un gusto profondo quasi acido. L’odore era forte. Non ...
... mi trattenni ed infilai la lingua cercando la clitoride ed iniziai a leccare. Per farlo mi appoggiai con le mani alle sue gambe e ciò contribuì al suo risveglio. Non so che cosa provasse in quel momento, so solo che alla lingua aggiunsi un dito che si fece spazio penetrando nel già bagnato tunnel. Ebbe un sussulto, ma allargò le cosce. Le piaceva. Questo mi rinforzò ed impazzii di piacere nel leccare e succhiare quella figa. Avessi potuto ci sarei entrato anche con il naso. La fica di Mariella si era aperta e produceva liquidi di felicità. Non mi aveva cacciato Non aveva gridato: basta, non farlo. Anzi le sue mani erano sulla mia testa invogliandomi a continuare. Chissà se il marito le avesse mai leccato la figa così come stavo facendo io. Gemeva , sospirava, spingeva la vagina verso la mia bocca. Allora pensai fosse il momento giusto per qualcosa di più. Mi capovolsi sul letto. Portai le gambe e tra esse il mio cazzo , già duro in corrispondenza del suo viso e aspettai. Aspettai muovendo il cazzo verso il suo viso, senza mai smettere di succhiare la sua passera. Niente. Lei niente. Allora le dissi: prendilo in bocca. Sentii finalmente la sua bocca intorno al glande ed il calore che mi trasmetteva. Fu un approccio delicato e lento che pian piano divenne consapevole quando il mio pene entrò definitivamente nella sua bocca. La succhiavo e leccavo mentre muovendo il bacino favorivo la sua fellatio. Scoprii, dopo, che non aveva mai fatto il 69 e che i pompini fossero per lei un ...