1. Sono stato la sua prima ragazza - 3 - very hot kis


    Data: 10/03/2023, Categorie: Trans Prime Esperienze Masturbazione Autore: evablu, Fonte: xHamster

    A mia memoria, quella fu la prima pomiciata della mia vita. Non facemmo in tempo a godere ma scoprimmo i nostri corpi, non ancora la nostra sessualità. Ebbi la consapevolezza di essermi eccitato e di avere fatto eccitare un altro ragazzo, ci eravamo quasi baciati, aveva sfiorato il mio corpo nudo e, nella confusione che contrassegna la preadolescenza, i miei ormoni ne risentirono, eccome. La sera, a letto, cominciai a esplorare la mia pelle, mi palpai dove aveva toccato lui, lo trovai dolce e conturbante: non era la prima volta che lo facevo, ma in quel momento sentii il cuore che andava a mille e il desiderio di lui si tradusse in eccitazione, il mio piccolo pistolino, solo pensando al tocco delle sue mani, si indurì di nuovo, lo strinsi nella destra, mentre con la sinistra mi toccavo le tette, pizzicavo i capezzoli turgidi. Feci su e giù per pochi secondi, per non gridare mi morsi le dita, lo scappucciai tutto e venni a fiotti, che mi colpirono in faccia, vicino alle labbra. Istintivamente mi leccai e trovai il mio seme caldo e piacevole.
    
    Provai a immaginare come sarebbe stato il suo.
    
    Capitò molte altre volte. La stanza era piccolina, lo spazio poco, il contatto forzato divenne piacevole, si tradusse in intimità e piacere reciproco. Ormai aspettavo i pomeriggi, dopo averlo guardato a lungo in classe con desiderio, per farmi toccare, ribellarmi, dirgli di no, sorridergli, vederlo sorridere e alla fine concedergli sempre qualcosa in più, sentire le sue mani che si ...
    ... infilavano sotto i miei maglioncini e si incollavano alle mie tette, le massaggiavano, e la cosa mi eccitava, mi veniva duro e pure a lui, solo che da lui si vedeva di più, lo aveva grosso e mi imponeva di metterci la mano sopra, all'inizio mi rifiutavo ma poi lo toccavo, pochi secondi ma intensi e poi via, fino al momento successivo, in cui mi riprendeva la mano e me la riportava lì, sul suo coso, mentre lui mi palpava le minne.
    
    Però non rimanemmo più da soli. Non so se la mamma si fosse insospettita, ma quando Giovanni veniva a casa, lei non usciva più e in quella situazione - entrava spesso a sorpresa nella mia stanza, con scuse di ogni genere - non capitò più di stare in intimità come quella nostra primissima volta. Anche baciarci non era facile: mancava l'atmosfera. Spogliarsi, non ne parliamo: troppo rischioso.
    
    - Mi piaci. Mi piaci da morire - mi disse però un giorno, alla fine della nostra ennesima mini-pomiciata, dopo che ci eravamo silenziosamente toccati reciprocamente, con i vestiti indosso. Rimanemmo a guardarci negli occhi tanto, troppo vicini.
    
    - Sei finocchio? - dissi con un filo di voce, e lo dissi io, che dentro di me volevo essere il suo finocchio personale.
    
    - No, tu sei una bella femminuccia. Non sono finocchio. E nemmeno tu lo sei. Tu mi piaci come femmina, non come maschio. Ho avuto ragazze, nessuna mi ha mai intrigato come te.
    
    Era una balla, me lo sentivo, ma mi inorgoglì, perché lui preferiva me, alle ragazze vere. Si guardò in giro, mamma era ...
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