Un giorno di evasione, che mi cambiò la vita
Data: 24/02/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: eduaperto, Fonte: Annunci69
... per venerare il suo piedino, ma così facendo avrei perso la mia occasione per essere ricevuto una seconda volta. Non potevo che restare fermo, in silenzio e sperare che almeno ritornasse a sedersi per contemplare ancora le sue scarpe e i suoi piedi.
Almeno in questo la fortuna o il caso mi asistette, dopo pochi minuti tornò a sedersi, riprendendo a fare qual dannato giochino con il piede, che entrava ed usciva dalla sua scarpa. Questa volta non riuscii a trattenerla, la mia saliva colava senza ritegno dalla bocca semiaperta, estasiata davanti alla mia Padrona.
Più la mia saliva cadeva, più la Padrona rideva.
"Stiamo iniziando l'opera di addomesticazione e di controllo su di te, lurido servetto! Lo hai capito, vero?", sentenziò retoricamente.
"Rispondi alla tua Dea, schiavo!", mi incalzò severamente.
"Sì Signora, sì Padrona, è così", risposi con un filo di voce.
L'eccitazione e la vergogna si mischiavano l'una con l'altra, le braccia invece inziavano a farmi male, era più di un'ora che mi teneva a quattro zampe. Se me lo avesse chiesto lei avrei candidamente ammesso che ero felice di fare il suo cane, in quel modo. Trevamo in preda a quelle sensazioni, mai vissute prima.
"Oggi imperarai a ...
... pendere completamente dalle mie labbra e, se sarai bravo, inizierai a prendere confidenza con il profumo delle mie scarpe, schiavetto!", aggiunse rimettendosi in piedi.
"La ringrazio, Padrona", sussurai.
"Parla più forte! Verme!".
"LA RINGRAZIO MIA DEA", replicai quasi urlando.
Rideva compiaciuta, camminando avanti indietro.
Si tolse una scarpa e lasciò al centro della stanza.
"Vieni qui, zampettando, Verme! E inzia ad annusare, affondando il tuo naso dentro la scarpa della tua Padrona!", mi ordinò.
Non le diedi nemmeno il tempo di finire la frase che mi ritrovai con la bocca e il naso dentro la sua scarpa. Il profumo della scarpa misto a quello del suo piedino mi arrivò fin dentro al cervello, senza nemmeno capirlo oltre a odorare stavo leccando avidamente l'interno della sua scarpa!
Fu lei a mettermi davanti all'evidenza.
"Guarda come stai leccando, schiavo. Non capisci più niente, oramai!", disse soddisfatta.
Aveva ragione, odoravo e leccavo, leccavo e odoravo, come un cane che ha trovato il suo osso dopo una lunga ricerca. E soprattutto stavo impazzendo di piacere nel farlo, nudo e a quattro zampe.
Ero in estasi, ero felice di essere in balia della mia Padrona.
(continua)