Succube di matilda 2
Data: 19/02/2023,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69
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LEGGI LA PRIMA PARTE, prima di questa!
Quando mi risistemai giù, lei si abbassò di nuovo sulla mia faccia. Questa volta, mi premette la fica sul naso e nella bocca. Iniziai subito a leccarle le labbra, scuotendo la lingua dentro e fuori dal suo canale, giocando con il clitoride e l'apertura dell'uretra. Il suo odore e sapore erano sublimi. I suoi succhi asprigni ora scorrevano abbondantemente e li lasciai ricoprirmi la lingua e scorrere giù per la gola. Stava iniziando a gemere più forte, strofinandomi i genitali sul viso, provando piacere. Poi venne con un orgasmo potente, cadendo in avanti, bloccando la caduta con le mani per terra.
Alzandosi disse: "Ripulisciti e raggiungimi in camera mia".
Feci una doccia e la raggiunsi in camera da letto.
"Sono stanca morta" disse, già mezzo addormentata. “Puoi dormire nel letto accanto a me. Buona notte."
Presi il telefono dal comodino e chiamai mamma, raccontandole che Matilda era in lacrime per il pensiero della madre malata e aveva bisogno che non la lasciassi sola. Mia madre che era lontana mille miglia dal sospettare che potesse esserci nulla che non fosse casto tra me e la mia ex baby sitter, mi diede il permesso, anzi lodò anche la mia gentilezza d'animo.
Mi sdraiai accanto a lei, posando il braccio sulla sua pancia grande e morbida.
Quando Matilda si svegliò la mattina dopo verso le dieci, andò in bagno. Potevo sentire il suono del suo piscio che colpiva l'acqua ...
... del water.
Quando tornò nella stanza, salì su di me in posizione del 69 e disse:
“Fammi il bidet con la lingua!”
Iniziai a pulire i suoi folti peli pubici neri, succhiando ogni goccia della sua forte scarica mattutina. Allo stesso tempo sentivo le sue dita giocare con le mie palle e la sua bocca gustare e avvolgere il mio pene duro. Mentre le leccavo la figa, la sua eccitazione cresceva come era evidente dalla grande quantità di succhi che ora scorrevano liberamente dalla sua vagina, proprio nella mia bocca. Continuava a succhiarmi, stringendo le palle fino al punto di farmi male; ma non mi lamentavo, anzi mi piaceva quel momento, godevo di una assoluta felicità. Quando sentì la mia eccitazione arrivare al punto di esplodere, si fermò, si distese sulla schiena e disse:
"Fottimi"
Non potevo credere alla mia fortuna, anche se avevo paura che il mio pene d'adolescente non fosse in grado di darle la soddisfazione che bramava. Tuttavia, glielo spinsi dentro il più a fondo possibile, ovviamente senza aspettarmi di riempirla tutta. Con mio stupore, sentii i muscoli della vagina stringersi attorno al mio stelo.
"Non te lo aspettavi, vero?" lei disse.
"No, non so come hai fatto", risposi.
“L'ho imparato da una geisha a Yokohama l'anno scorso e da allora mi sono esercitata tutti i giorni. Qui li chiamano esercizi di Kegel e li fanno sembrare una invenzione recente, quando in Asia e in India le donne esperte nell'arte dell'amore hanno sempre saputo come controllare ...