L’amica lesbica
Data: 19/02/2023,
Categorie:
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: goodrush, Fonte: RaccontiMilu
... godoooo, sono una grandissima troiaaa!’ Poi accasciò , quasi svenuta. Io e Lucia mentre scorrevamo le foto ci guardammo stupite e senza temere che ci sentisse dissi: ‘Certo che avevo visto giusto, questa è proprio maiala!’
Quella sera tornai a casa molto tardi, perché dopo il sesso sfrenato che avevamo vissuto, ci furono meravigliose docce rinfrescanti e tante coccole sul divano, tutte nude mentre ci accarezzavamo con dolcezza. Giulia a dispetto del suo aspetto era più femmina rispetto a Lucia che invece si era dimostrata sessualmente più rude, quasi maschile. Per non parlare poi del fatto che era venuta masturbandosi sul video di mio marito che veniva come una fontana. Qualcosa mi faceva pensare che il suo essere lesbica era abbastanza ancora da approfondire…. Quando entrai in casa sapevo che Luca era ad aspettarmi, ma non immaginavo come: tutto nudo a gambe larghe, aperte, con un piede sulla spalliera ed uno a terra stava ancora osservando le foto sullo smartphone. Aveva addosso ancora le macchie della sua sborra. “Vieni Carla, siediti qui”. Mi fece spazio sul bordo ed io mi sedetti al suo fianco, guardando il suo meraviglioso cazzo non del tutto eretto. “Che maiale siete, non riesco a smettere di guardare le foto che mi hai mandato! Quanto hai goduto? Quante volte sei venuta?” “Guarda, alla fine sono venuta due volte sole, ma è stato e sarà indimenticabile” Così mentre parlavo gli presi le palle in mano con tutto il palmo e le soppesai con finta attenzione. “Tu ...
... quante seghe ti sei fatto? Hai la sborra anche sul collo. A sentirle mi sembrano abbastanza sgonfie” E continuai a toccargli i coglioni. In breve tempo la sua fava diventò dura, non dura come sempre, ma dura. “Si vede che ti sei fatto le seghe, porco! Quante te ne sei fatte? Non me lo vuoi dire? Allora vediamo se cambi idea.” Scesi in ginocchio di lato al divano e mentre con il pollice gli sfioravo lentamente un capezzolo, cominciai a slinguarlo sul collo, proprio dove era evidente una macchia di sborra. Luca cominciò a smaniare ed io continuai la mia tortura: le dita su tutti e due i capezzoli e la lingua tutta dentro un orecchio, a cercare di trovare dove la sentiva di più. Poi la lingua gliela passai sul naso, cercando di infilargliela nei buchi e quindi gli leccai le labbra evitando però la sua quando la tirò fuori per intrecciarla con la mia. Buttai un occhio sul suo cazzo, ora era davvero tirato a lucido, con la cappella paonazza. Io non avevo voglia di venire, anzi non ero neppure eccitata, ma vederlo soffrire nel desiderio di sbrodare nuovamente tutto il suo piacere, mi faceva impazzire. “Se non mi dici quante seghe ti sei fatto, sarai costretto a fartene un’altra, ma da solo perché se mentre io ti lecco, tu provi minimante a sfiorarti il cazzo, me ne vado a letto e non te la do per una settimana.” Gli presi un piede e mi infilai l’alluce in bocca, succhiandolo come quando si spompina un uccello, passando la lingua fra le dita. Poi abbassai le spalline del vestito, mi ...