1. La sfida – capitolo 2


    Data: 14/02/2023, Categorie: Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    Il pomeriggio tornai in palestra, dove trovai Federica intenta ad esercitare gli addominali. Una striscia di sudore solcava sia il suo addome che la sua schiena, attaccandole la maglietta al corpo perfetto. Quando mi vide mi sorrise, con i suoi occhi grigi che sembravano lampeggiare per l’eccitazione; mi fece segno di sedermi sulla panca accanto a lei.
    
    Sdraiata, mi appoggiò una mano su una coscia, ed il suo sorriso sembrò allargarsi ulteriormente quando notò il bozzo duro che stava cominciando a formarsi nel cavallo dei miei pantaloni da ginnastica.
    
    – Come stai, meraviglia? – le chiesi. Avrei voluto anch’io appoggiare una mia mano su una sua tetta. Non era particolarmente dotata sul petto, ma quel seno era comunque perfetto per il torace che si ritrovava. Per un istante mi chiesi come fosse messa lì Tania: la sua uniforme, in effetti, non permetteva di capirlo molto bene.
    
    – Bene, William, e tu? – rispose.
    
    Chiacchierammo un momento, io deciso a glissare su Tania e la splendida sega che mi aveva fatto. In fondo, se questa mattina qualcuno avesse sfondato il culo a Federica, sospettai che lei non me lo avrebbe raccontato.
    
    Ma poi lei ebbe la pessima idea di proporre, con un sorriso: – Domani a mezzogiorno sono libera. Che ne dici se ci vedessimo allora invece di domani sera?
    
    – Eh, cazzo… – mormorai, vedendo l’entusiasmo di Federica sfumare dal suo volto raggiante. – Mi spiace, ma domani a mezzogiorno ho già un impegno. – aggiunsi, con rammarico.
    
    Lei si ...
    ... innervosì, fissandomi negli occhi. – Con chi? Con qualche troia, eh? Magari ti ha fatto una pompa e adesso te la vuoi scopare, vero?
    
    Mi guardai attorno, consolandomi del fatto che ci fossero poche persone in palestra e tutti impegnati a farsi gli affari propri. – Abbassa la voce! – la pregai, prendendola sotto un braccio e spostandoci in un angolo appartato. Quando mi assicurai che nessuno ci stesse guardando, decisi di spiegarle cos’era accaduto nella mattina.
    
    Ascoltò con un paio di sbuffi mentre le raccontavo di essermi recato da un’estetista per lei, ma che poi la ragazza che mi stava facendo la ceretta, trovandosi davanti il mio cazzo in erezione, aveva deciso di approfittarne per spararmi una sega. – Immagino siano cose che succedono, a volte. – commentai, quasi per scusarmi.
    
    – E solo perché una te lo mena, poi vuoi uscirci? – sembrò quasi sputare.
    
    Ritenni saggio non farle notare che Tania aveva comunque fatto in mezz’ora più di lei in un mese e che, comunque, invitare a pranzo o cena una che mi aveva sparato una sega di sua volontà mi sembrava un gesto di cortesia minimo.
    
    Non ci fu comunque bisogno di dire nulla: Federica mi afferrò una mano e, dopo aver controllato che non ci fossero istruttori nei paraggi, mi condusse ad una delle uscite di emergenza. La spalancò e uscimmo sul retro della palestra, un piazzale condiviso con un gommista, in cui vecchie macchine ginniche rotte e arrugginite si alternavano a pile e pile di copertoni consunti o forati. Un posto ...
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