1. Alla scoperta di Marco (Quarta parte)


    Data: 11/02/2023, Categorie: Anale Hardcore, Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... finché la sensazione non passò.
    
    "Per favore Marco, mi stai uccidendo."
    
    Lui si limitò a ridacchiare e rase l'interno delle cosce. Poi mi insaponò lentamente e mi rase di nuovo.
    
    "Solo per non lasciare niente", disse tra di se.
    
    Quando ebbe finito mi pulì e mise via la roba. Lo guardai stupito mentre riportava via gli attrezzi. Quando ritornò e si sedette vicino a me, io ce l’avevo di nuovo molle. "Sei un vero cazzone!", ringhiai e presi il mio uccello flaccido.
    
    Marco afferrò la mia mano e la forzò via. Afferrò la sua treccia e ne tenne l’estremità così che potessi vedere i cinque centimetri finali sotto il nastro di gomma.
    
    Si toccò la treccia e mi guardò astutamente.
    
    "Ci ho pensato l'altra notte e l’ho provato su di me. Ci vuole un po’ ma, uomo, ne vale la pena.
    
    Senza dire un'altra parola mise l’estremità della treccia tra le mie gambe e la strisciò contro la mia coscia. Il mio pene barcollò e le mie gambe si allargarono. Senza peli la mia pelle era incredibilmente sensibile. La sua treccia era così lunga che penzolava sempre tra le mie gambe quando lui mi succhiava fino a che i miei peli strisciavano contro di lui quando arrivavo. Era molto eccitante per noi, ma questo era molto più erotico. Lui toccò leggermente con la fine della treccia la parte inferiore del mio cazzo e vi strisciò sopra fino alla cima. Il mio uccello formicolò al tocco. Lui aspettò finché la mia verga cominciò a diventare flaccida e poi carezzò tra il culo e le palle. L’uccello ...
    ... saltò eretto così velocemente da farmi male. Per i minuti seguenti mi carezzò con la treccia, facendo una pausa per farmelo abbassare. Il mio cazzo senza peli era così sensibile, il solo tocco di uno o due capelli mi portava all'orlo di un orgasmo, poi Marco si fermava ed aspettava il crollo inevitabile.
    
    Finalmente mi guardò negli occhi e disse: "Pronto?"
    
    Io ringhiai, "Io sono pronto da 20 minuti, bastardo!"
    
    Marco respirò forte, mi carezzò il cazzo con la treccia ed aspettò che fosse completamente eretto. A me quella cosa nuda e povera sembrava gonfia e frustrata. Marco sorrise astutamente e si chinò in avanti.
    
    "Marco il grande ora dimostrerà come far sborrare un uomo sul suo divano. Guarda, senza mani!" Intonò forte.
    
    Poi corrugò le labbra e soffiò dolcemente sul mio uccello. Mi stupii. Cosa cazzo era! Finalmente c’ero e se non mi avesse masturbato sarei impazzito.
    
    Lui corrugò le labbra e soffiò di nuovo, addirittura più leggermente. Le mie cosce si contrassero improvvisamente e le mie gambe divennero rigide. Una fitta di dolore attraversò il ginocchio malato e poi scomparve mentre i muscoli del culo si contraevano e le palle sbattevano contro il mio cazzo spedendo sperma verso la cappella. La mia spina dorsale si inarcò mentre ogni muscolo nella mia schiena tentava di spingere le mie anche verso il soffitto.
    
    Marco ed io facevamo l’amore silenziosamente, solo aneliti e qualche esclamazione, avevamo imparato a contenerci, nella nostra situazione non potevamo ...
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