1. Fino in fondo, figlio mio


    Data: 07/02/2023, Categorie: Maturo Tabù Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... cambiate, affollando la mia mente, congelando la mia capacità di decidere, e così siamo arrivati a questo!
    
    Oggi era il giorno propizio, siamo soli in casa: soli io e lui. Suo padre è fuori e tornerà solo dopodomani. L’ho fatto pranzare, come al solito. L’ho lasciato riposare sul divano, come fa da quando era un ragazzino. Ho rassettato tutta la casa; reso la cucina un brillante. Poi ho fatto la doccia e, con l’acqua, all’improvviso ho deciso di lavare via anche il mio ruolo di madre. Mi son rivestita come meglio ritenevo, come donna, lo ripeto, e non come madre. Devo ammetterlo, ma non me ne vergogno, mi sono vestita come avrei fatto per ricevere un amante segreto… Ma non per voluttà.
    
    Non so come andrà a finire, adesso, i minuti passano, scorrono lenti, centellinati dal vecchio orologio, sul frigorifero.
    
    Quando sono tornata in cucina; lui guardava la TV. Era concentrato, sembra avermi ignorata. nei giorni passati, dopo la scoperta nel bagno, non ha dato segni. Niente di speciale, del tutto indifferente, ma io non ci casco: sono sua madre e non ci casco. E’ stato lui. L’ha fatto apposta e voleva che io, prima o poi, lo scoprissi. Il suo messaggio era forte, deliberato.
    
    Ebbene, eccolo accontentato. Ho evitato di accendere la luce grande, ma solo i due faretti, incastonati nella cappa sul fornello. Gli ho girato le spalle e mi sono appoggiata al tavolo, come fossi lì, a pensare ai fatti miei.
    
    Ma niente è “normale” questa sera. Io non vesto mai per casa come se ...
    ... dovessi uscire la sera. Non prendo mai una posizione del genere, in casa mia…
    
    E adesso aspetto. È quasi una sfida. Sono più di dieci minuti che sono là, comportandomi come se non ci fosse… Poi, all’improvviso, sento che qualcosa si muove. È lui! Resto ferma, non mi volterò, è deciso; lascerò che accada quel che accada, pur di spezzare quest’incantesimo maligno, in un modo o nell’altro.
    
    Ha abbassato l’audio della Tele, lo sento che si aggira per la stanza, sembra indeciso. Si muove come un gatto attratto da un boccone succulento ma anche pauroso di essere sorpreso sul più bello. È circospetto… di certo non sa cosa pensare: chissà quante volte ha sognato un momento simile ma, probabilmente, lui stesso, ora che il sogno potrebbe avverarsi, è abbastanza scettico, incredulo.
    
    Ha spento la luce. Ora la stanza è illuminata solo dagli sbalzi soffusi, lontani, del televisore a LED.
    
    Lo sento alle spalle, si è avvicinato, percepisco la sua presenza ma non mi volto. Non mi tocca. Di certo mi sta osservando… sento i peli sulla nuca rizzarsi.
    
    Credevo, nella mia follia, di poter sopportare la situazione, invece, in meno di un secondo, sono diventata rossa come un peperone. Lo so perché le mie guance bruciano, mentre il resto del corpo lo sento raggelarsi.
    
    Com’è strano: quando ci accade qualcosa che riteniamo del tutto impossibile. Siamo sempre stati sicuri di non poterlo mai affrontare e invece, misteriosamente, siamo lì a sopportare l’incredibile e, forse, persino a passarci ...
«12...567...12»