Tre cazzi a bordo fiume - Racconti Erotici

Tre cazzi a bordo fiume

Quel pomeriggio mi feci davvero bello, bermuda bianco, camicia di lino azzurro cielo sbottonata in modo da far intravedere i bei pettorali, collana di cuoio e acciaio.

Bello, profumato, felice.. ah! E chi stava meglio di me! Avevo appuntamento con Marko, ragazzo conosciuto in chat e non ancora incontrato.

Quando arrivai al distributore luogo del nostro appuntamento lui era già lì.

Scese dall'auto. Un tipo biondo, alto e longilineo, delizioso, volto ben definito e abbronzato (e per noi biondi è cosa non comune).

Magliettina gialla aderente e bicipiti belli definiti. Anche lui in bermuda da cui uscivano davvero due belle gambe toniche.

Si avvicinò a me per stringermi la mano e con mio grande stupore notai che anche dal sedile del guidatore usciva una persona.

Un tipetto un po’ più alto di Marko ma più basso di me di un paio di centimetri. Con una peluria appena accennata sulle guance. Lineamenti delicati e bei capelli chiari lunghi fino al collo. Pelle appena abbronzata e occhi azzurri, profondi ma timidi.

Un piccolo angioletto insomma, vestito in jeans a vita bassa e camicia aderente.

-“Lui chi è?” Chiesi.

-“Lui è Daniel” rispose placidamente Marko:

- “L’ho conosciuto all'inizio dell’estate e mi ha svelato un po’ le sue voglie”.

Mentre diceva questo il ragazzo che mi stava presentando teneva il viso basso intento a fissare le proprie scarpe.

-“Ha voglia di scoprire il sesso gay” aggiunse ancora Marco..

-“E mi ha accennato che la sua ...

... fantasia più ricorrente è quella di essere scopato da due giovani maschietti. Così quando ti sei proposto ieri ho pensato a lui e l’ho contattato”.

-“Ma sei maggiorenne?”. Rivolsi questa domanda direttamente a Daniel.

-“Ho compiuto diciannove anni a maggio”. Mi rispose alzando il volto con fierezza e muovendo con una sensualità infinita le labbra carnose di cui era dotato. Ci credei solo dopo aver visto la sua patente di guida.

-“Dai che ci divertiamo..”Aggiunse Marko e mentre diceva questo prendeva degli stuoini e dei materassi sottili e leggeri dal portabagagli.

-“Aiutami” Disse rivolgendosi a me.

-“Dove vuoi andare con questa roba Mark?”.

-“Vedrai..vedrai Michelle” E iniziò ad incamminarsi.

Scendemmo le scale che si trovavano a pochi metri di fronte al distributore e che conducevano alla spiaggia di ghiaia fine facendo attenzione a non inciampare nei gradini sconnessi e poco visibili a causa del buio.

Camminammo sulla spiaggia per circa cinque minuti e ci fermammo in un posto molto isolato e riparato dagli alti canneti che conoscevo ma che non avrei mai pensato di utilizzarlo per quel tipo di incontro. Iniziammo a posizionare stuoini e materassi.

Marko fece tutto in modo minuzioso.

La giornata inoltre era stupenda, il fiume piatto trasmetteva tranquillità col suo sciabordio.

Ci togliemmo le magliette e ci sedemmo a gambe incrociate uno vicino all'altro.

Il fisico di Marko brillava alla luna. Per un po’ di tempo esplorammo i nostri corpi con ...