La volta buona
Data: 31/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... un paio di centimetri dentro di se.
Osvaldo non spingeva stava sempre lì con l’uccello durissimo puntato verso l’apertura e continuava a leccargli le tette. Si sentiva preso da un languore che saliva dal profondo delle viscere e con una contrazione volontaria accolse ancora qualche centimetro del palpitante ospite che bussava alla sua porta. Ancora una volta Osvaldo non spinse ma lo guardò dolcemente e gli sussurrò all’orecchio mordicchiandolo:
“Lo vuoi? Decidi tu quando!”
Un sospiro e anche l’ultima barriera costituita dall’anello sfinterico interno cedette e sentì scivolare dentro di se il randello dell’amico. Fu scosso da contrazioni involontarie poi i tessuti cedettero alla larghezza del nuovo ospite.
Osvaldo era entrato fino in fondo ora, ma non se ne usciva, anzi continuava a ruotare il bacino quasi a voler far crollare le ultime difese e le ultime fonti di dolore. Iniziò poi una lenta fuori uscita fatta di un breve arretramento e di un nuovo ingresso e così centimetro dopo centimetro avvertiva i muscoli sciogliersi e i tessuti intestinali e la prostata desiderosi del contatto con quel simpatico birichino che li stava solleticando. Osvaldo si soffermò con solo la punta dentro il suo culo e gli chiese con la voce che cominciava a diventare roca “Riccardo, vuoi che …, vuoi che ti sfondi il culo?”
E Riccardo si sentì rispondere come mai aveva pensato, come forse aveva sperato, come non era mai riuscito prima d’ora.
“Sì sfondami! Fammi tuo!”
E spinse il ...
... bacino verso di lui quasi a favorire la penetrazione. E l’asta turgida, calda, dura e nodosa entrò nel suo condotto oramai lubrificato e reso docile ed elastico dal lungo lavorio preparatorio.
Sentiva i colpi che raggiungevano le sue profondità e ne assaporava la possanza e l’intensità. Una pausa, Riccardo spostò le gambe in modo che abbracciassero il tronco di Osvaldo. Egli riprese a percuotere il culo oramai pronto a tutto ma non era frenetico, sembrava che volesse godere di ogni singolo colpo. Ma ogni volta aumentava l’intensità e la frequenza.
Dopo alcuni minuti erano oramai protratti entrambi verso l’inevitabile orgasmo, i colpi della testata del letto contro il muro segnavano la colonna sonora di questa marcia trionfale. A questo punto erano lanciati, si dicevano oscenità, freneticamente cercavano di compenetrarsi ancora di più, oltre tutte le leggi della fisica. Riccardo con i tessuti del culo avvertì che la verga dell’amico divenne ancora più rigida, capì che l’orgasmo era vicino e si lasciò travolgere anche lui. Fu come una scarica che saliva dall’interno del sedere e via via, come un flusso caldo si diramava per tutto il corpo fino a raggiungere i piedi, le mani e il cervello. E da questo venne il comando e cominciò a sborrare come non succedeva da anni.
Le sue grida di piacere si unirono a quelle di Osvaldo che con un paio di ultimi colpi si accasciò su di lui. Rimasero alcuni minuti boccheggianti l’uno nelle braccia dell’altro, poi la frenesia e la forza ...