1. Un padre, una figlia e una matrigna parte 2


    Data: 26/01/2023, Categorie: Incesti Autore: Naga, Fonte: EroticiRacconti

    “Che troia assatanata che sei. Continua, continua…mangiami la figa, puttana!”.
    
    Che quadretto delizioso ho davanti: mia figlia, a pecorina e culo in pizzo, col musetto affondato nella figa di mia moglie.
    
    Che eccitante contrasto di fisici e di pelli, confusi tra loro: Vanessa è una ragazzina esile, leggera e graziosa come una farfalla, dalla pelle diafana e candida come il latte e i capelli biondo paglia; Eduarda, invece, ha un colorito bruno estremamente seducente, occhi neri e cattivi, forme sode ma estremamente abbondanti e procaci.
    
    I miei ultimi scrupoli paterni sono andati a farsi benedire. L’odore di femmina che impregna l’aria – un tanfo afrodisiaco di sudore e miele di figa – mi dà alla testa; tutta quella carne palpitante che gode e sborra senza pudore, i gemiti e gli orgasmi che si rincorrono, le sconcezze irripetibili che si dicono a vicenda per stimolare i loro piaceri ad essere sempre più perversi, la docilità con cui Vanessa consente agli abusi sfrenati della sua matrigna libertina ed esperta, mi hanno messo nel sangue il narcotico potente della lussuria,
    
    Entro in stanza senza più avere una coscienza o una ragione. Sono un satiro ebbro, sconvolto dalla carnalità brutale, che corre ad unirsi alle sue donne in un amplesso barbaro, incivile, sconveniente.
    
    Quando ci saremo ingozzati, quando la razionalità tornerà a ravvivare i nostri corpi sfiniti e contaminati, forse comprenderemo quante regole etiche e sociali, quanti tabu, abbiamo abbattuto in ...
    ... questa notte di orge. Incesto, adulterio, sodomia, lesbismo, libertinaggio: non ci sarà crimine, per quanto scandaloso che sia, che non consumeremo con accanita ostinazione pur di schizzare seme dai lombi eccitati.
    
    Mi accosto al culo di mia figlia.
    
    Lo bacio e lo palpo: è piccolo, sodo, rotondo, bianco e malizioso.
    
    Faccio scivolare la mano lungo lo spacco che separa le pacche, titillo il buchetto che cede subito risucchiando il mio dito medio nella caverna: la via di Sodoma è già aperta, il culo è rotto, Eduarda ha lavorato bene.
    
    Punisco questa piccola sodomita sculacciandola con ritmo e vigore. La bimba, sotto i colpi severi delle mie mani incestuose, alza il naso dalla figa che stava lappando per un istante “Maiale, picchi forte tu! Ma mi piace, continua.” e si rituffa nella conchiglia di mia moglie.
    
    Passo la mano tra le cosce di mia figlia, afferro il suo sesso piccolo e lo stringo nel palmo. È vero, le sculacciate l’hanno eccitata parecchio: il fighino è slabbrato, polposo e viscido come una pesca matura e spaccata.
    
    Incrocio lo sguardo di Eduarda, ebbra di lussuria per le leccate della sua figlioccia, che mi esorta a montare “Lo senti quanto è calda questa piccola troia? Incannala, mettiglielo dentro, sbattila, sbattila cazzo…sbattila!”.
    
    È arrivato il momento che le viscere di Vanessa ricevano la verga paterna.
    
    Con la punta del cazzo gioco un po' con quella passerina di diciotto anni: la sfrego sul grilletto o la uso per allargare le labbra della spacca; ...
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