1. La Storia di Monica – Cap. 4.2 – Luigi


    Data: 16/07/2018, Categorie: Etero Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... perizoma per poi spingerlo contro il muro, e dopo essermi inginocchiata cavanti a lui, prendergli in bocca il membro per succhiarlo con cupidigia. ‘Monica così non posso resistere a lungo.’ mi disse quasi implorando un mio rallentamento. ‘Taci e godi, so quel che faccio, in fondo l’hai detto tu che sono una gran puttana.’ Lo spompinai senza mai dargli un attimo di tregua, tenendo sempre le labbra tanto strette da fargli quasi male, avendo la sensazione di possederlo come aveva fatto poco prima lui con me. Luigi non provò neanche a dettare il ritmo, tanto ero quasi feroce nel succhiargli il cazzo, volendo anche farlo venire in fretta per passare al gioco che avevo in mente fin da quando avevamo lasciato l’ufficio. Alla fine mi riempì la bocca col suo orgasmo, che ingoiai senza perderne una sola goccia. Un po’ malfermo sulle gambe Luigi m’accompagnò in camera, per poi sedersi sul letto, forse ancora incredulo di quello che era successo. ‘Dov’&egrave il bagno ?’ gli chiesi tenendo in mano il sacchetto che mi ero portata sempre dietro. Lui m’indicò una porta e così non mi rimase che mettere in atto il mio perverso piano. Prima di recarmi in ufficio, mi ero infatti fermata al centro commerciale, dove avevo comprato un bustino nero con reggicalze incorporato, che mi lasciava il seno scoperto, alzando però di quel tanto che bastava per farlo sembrare più grande. Lo indossai insieme a delle calze dello stesso colore molto velate, per poi tornare da Luigi, che come mi vide non riuscì ...
    ... a mascherare il suo stupore. ‘Ma tu ei la stessa donna che &egrave entrata con me ? Cazzo così sei una vera dea del sesso !’ ‘No sono la sorella buona di Monica.’ gli risposi sdraiandomi di pancia vicino a lui ‘Però non riusciamo a decidere chi sia la più maiala.’ Luigi s’impadronì quasi con forza del mio sedere, che allargò prima di lasciar cadere un po’ di saliva proprio sopra la rosetta, per infilarci infine un dito. Volendolo agevolare il più possibile, alzai il culo finendo col mettermi a pecora, e lui n’approfittò per leccarmi il solco delle chiappe prima di concentrarsi sul buchetto. Il suo continuo lavoro di lingua e di dita mi fece ben presto impazzire di desiderio, ma del resto era proprio quello che volevo. Quando poi mi penetrò con due dita la fica emisi un lungo gemito di piacere, superandolo come intensità quando me ne ritrovai altrettante nel retto. Non osavo dire nulla, pensando solo a godere, e solo quando mi fece sdraiare di fianco rimanendo dietro di me, volli mettere in chiaro le mie intenzioni. ‘Fica e bocca li hai avuti, quindi adesso finisci l’opera.’ gli dissi afferrandogli il cazzo per portarlo proprio davanti alla seconda porta del piacere. Luigi spinse ma senza troppa forza, facendo sì che non provassi alcun dolore, quando però ebbe finito d’infilarmi il membro nel culo, iniziò a scoparmi con sempre più vigore, facendomi letteralmente esplodere di piacere. Com’era successo nel suo ufficio, anche ora ci ritrovammo avvinghiati, con lui sempre dietro ...