La taverna di dimitra - (prima parte)
Data: 22/01/2023,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: moebius, Fonte: Annunci69
La mia ombra si allunga e sparisce dritta oltre il manto d'erba che copre l'orlo del crinale. Sotto è solo mare aperto e ripido, musica di piccole onde bianche che si schiantano contro la roccia. A dir la verità c'è così tanto sole che la mia ombra è ridotta a un filo. Un filo che però si è aggrovigliato in una serie di nodi che non riesco a sciogliere: mi trovo in un punto indecifrato della costa sud di Creta, e mi sono perso.
La mattina presto, di buona lena, avevo deciso di seguire un sentiero di cui mi avevano parlato la sera prima dei ragazzi, mentre seduti sui gradini del sagrato della piccola chiesa in calce bianca ci passavamo una bottiglia gelata di Ouzo.
"Devi raggiungere il ruscello, e poi puntare verso sud, non puoi sbagliare". Dicevano che in cinque ore di cammino sarei arrivato al paese vicino, una piccola oasi immersa nella natura, fortunatamente ancora poco battuta dai turisti. "Vedrai, è una meraviglia".
Adesso saranno sei ore che cammino, ma del ruscello nemmeno il rumore. Sento solo il picchiettare dei miei passi, che si confonde col paesaggio coperto da un cielo immenso e muove le orecchie di qualche capra selvatica che ogni tanto mi scruta sorpresa. Riparo finalmente sotto l'ombra di un grande fico. Bevo un sorso della poca acqua rimasta, e maledico il mio pessimo senso dell'orientamento. Provo due sentimenti contrastanti, la gioia di ritrovarmi solo nel mezzo di tanta natura, e la paura di non ritrovare più la strada e morire di sete. Faccio ...
... forza sulle gambe, zaino in spalla e mi rimetto in cammino. Quasi dopo un'altra ora di strada incerta, incrocio un nuovo sentiero a picco sul mare e, con meraviglia, scorgo vero il basso una barchetta ancorata alla riva di una caletta. Ci sono due pescatori, che stanno caricando a bordo delle grandi reti, per ripartire. In un attimo mi ritrovo a ruzzolare veloce lungo la scarpata, alzando un polverone tale che i due uomini mi guardano sbigottiti, scambiandomi per una capra che ha perso l'equilibrio ed è scivolata dritta lungo il costone di terra e roccia. I due pescatori mi fissano immobili e io, sudato e trafelato, chiedo aiuto in Inglese. Non riusciamo a capirci, ma subito mi offrono dell'acqua, e con alcuni gesti delle mani mi spiegano che stanno facendo ritorno al loro villaggio, e che, se voglio, è lì che loro possono accompagnarmi. Mi sembra una notizia meravigliosa, m'imbarco senza esitazione alcuna e ringrazio i miei salvatori, sentendomi per un attimo come come Pinocchio che riesce a fuggire dal pescecane, ma questa volta scortato da due Geppetti.
Dopo nemmeno venti minuti approdiamo al centro di una baia nascosta, e appena metto piede sul piccolissimo molo di pietra saluto e ringrazio festosamente i due pescatori, che mi danno il benvenuto nel loro villaggio portando la mano al cappello e sollevandolo leggermente.
Mi giro e vedo un breve fila di case basse, bianche, immerse tra gli ulivi, mentre sul lato opposto si apre una spiaggia ampia, bellissima, popolata da ...