1. La Caduta. Atto 3. Delle scelleratezze di Actio Rubro e della Devastazione di Medreas


    Data: 18/01/2023, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovuto fare sarebbe stato agire alla svelta e senza sbagliare. Sbirciò oltre la tenda dietro a cui si trovava. Il legionario gli dava le spalle. Un fugacissimo rimpianto riempì il suo cuore, poi Antheus allineò la mira, notando come i mirini dell’arma fossero simili a quelli delle armi a lui già ben note, e sparò. Il soldato cadde a terra, la parte mediana del cranio trasformata in un grottesco poltiglioso ammasso di sangue, carne e altro. L’altro legionario, un giovane di appena ventotto anni, si voltò. Aprì la bocca. Il secondo e il terzo proiettile sparati da Antheus lo scagliarono a terra, centrandolo all’altezza del collo e del viso. Un terzo legionario si accorse del rumore.Antheus sospirò. Inevitabilmente si sarebbero accorti che qualcosa non andava.Doveva decidere tra il combattere o cercare di occultarsi e strisciare verso Bilas.
    
    Improvvisamente, Actio si sentì male. Non sapeva cosa fosse: sentì solamente il suo corpo in preda a tosse, spasmi e un impellente bisogno di respirare. Tossì, alzandosi, cercando di bere dal calice che i singulti gli fecero rovesciare sul pavimento del Pulvinar.L’Imperator rantolò in cerca d’aria, abbattendosi sul pavimento, circondato da consiglieri e cortigiani, ancelle e servi che non avevano la minima idea di cosa fare e in preda al panico.Actio Rubro sentì qualcosa. Il petto in fiamme, la lingua si gonfiava in bocca, impedendogli di proferire parola. Si agitò mentre il cuore batteva forsennatamente, lottando contro la fine ...
    ... incombente, rifiutando quella sorte sicuramente ingiusta, atto di mani mortali e non degli dei di cui egli si sapeva essere l’eletto.“Dei, perché mi tradite? Dove ho sbagliato?”, chiese senza voce mentre la vista gli si oscurava.Ma, mentre la vita lo abbandonava non vi fu risposta, né vi furono esseri celesti ad accoglierlo. Solo un bianco abbacinante che esplose dinnanzi ai suoi occhi per poi tramutarsi nell’oscuro nero di un cielo che mai aveva conosciuto luce d’astri.
    
    Mayra aveva calcolato il tutto. A giudicare dal clamore, Actio Rubro aveva finalmente incontrato i suoi dei. Lei invece non si fermò. Continuò a camminare, accelerando il passo in una corsa. Le era stata concessa la massima mobilità nel campo, un dono del sin troppo fiducioso Imperator. Però ora avrebbe dovuto essere rapida e cauta. Sicuramente la morte di Actio le sarebbe stata accollata. La giovane estrasse il coltello. Oltrepassò una tenda e li vide. Fabius e i suoi uomini. Parevano agitati, indecisi, forse persino spaventati. La morte di Actio non era prevista. Fabius diede un ordine: procedere.Mayra imprecò sommessamente. Quel pazzo avrebbe comunque scatenato la sua arma.A tanto era arrivata la sua follia: non voleva neppure avere una ragione per farlo, contava solo l’atto. La giovane vide anche un’altra cosa.Antheus. Il consigliere sanguinava da una ferita bruciacchiata e scarsamente cauterizzata al fianco. Due legionari lo scortavano. Era stato preso. Catturato. Mayra sentì il cuore sprofondare. Riconobbe ...
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