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Boy scout - 17
Data: 14/01/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69
Capitolo 17: Il Laghetto & La Prima Volta Non riuscivo più a camminare. Le gambe mi facevano male. I piedi mi dolevano. Volevo solo sdraiarmi. Non sapevo come sarebbe stata la seconda tappa ma me la immaginavo come la prima. Una grande distesa dove correre e stendersi in piena tranquillità. «Tommaso ti prego, dimmi che manca poco» dissi implorando. Non riuscivo più a fare dei passi. «Dai cucciolo vieni. Manca poco. Guarda là dove filtra il sole. Lì dovrebbe esserci la seconda tappa» disse l’amor mio guardandomi. Si fermò e mi aiutò a percorrere quegli ultimi passi. Dovevo arrivare in cima a quella scalata. Dovevo farcela. Non potevo mica fare brutta figura. Tommaso mi prese sotto braccio e mi aiutò. Mi tirava letteralmente su per la montagna. Poi vedendo che avevo ancora delle forze nascoste andò avanti in modo tale che lo potessi seguire. Lui raggiunse il sole, mentre io rimanevo ancora nell’ombra delle piante. Scavalcai un masso e caddi. Mi sbucciai leggermente un ginocchio ma mi rialzai prima che Tommaso se ne accorgesse. Mi faceva male ma non ci badai. Ero un dottore dopotutto. Scavalcai un altro masso. Un altro ancora. Poi trovai il passo sbarrato da una radice di un albero. Un’altra radice e poi altri sassi. Il sole si avvicinava. Lo sguardo di Tommaso mi scannerizzava e si accorse del taglio alla gamba. «Cucciolo tutto bene?» chiese allarmato. «Nulla di grave. Una roccia voleva fare a botte per conquistarti. Ho vinto io» dissi ironizzando. ...
... Alla fine il dolore era sopportabile. «Hai fatto bene perché io voglio te» disse ridendo. Amavo il suo lato tenero, mi dava sicurezza. Il sole mi baciò il viso e arrivai vicino al mio ragazzo. Ci guardammo attorno e c’era un piccolo spazio pieno di erba incolta. Speravo che non fosse quello la seconda tappa. «Vieni con me» disse sussurrando. Gli andai vicino e precorremmo duecento metri. Svoltammo a sinistra e sulla nostra destra c’era la seconda tappa. Era magnifica. Corsi verso l’acqua e mi buttai per terra a pochi metri dal piccolo laghetto. Era magnifico. Fresco. Vicino al laghetto c’era una piccola distesa di terra per prendere il sole. L’erba mi solleticava le gambe stanchissime. Tommaso mi raggiunse e fece cadere il suo zaino vicino alla mia testa. Io ero impassibile. Avevo gli occhi chiusi. Cercavo di prendere un poco di sole. Ma sopratutto volevo far riposare le gambe. L’acqua non produceva rumore ma si sentiva che quello era un luogo fresco, un luogo dolce. Tommaso camminò avanti e indietro, poi lo persi. Non lo sentivo più. Lanciò qualcosa sul suo zaino ma non capii cosa perché non avevo voglia di aprire gli occhi. «Vieni ad asciugarti quella ferita» disse. Allora mi decisi ad aprire gli occhi e lo vidi nel laghetto. L’acqua non era altissima, ma era ancora vicino alla riva. Vedevo il suo petto nudo sotto il sole. Dalla vita in giù era coperto dall’acqua. Guardai il suo zaino e vidi che quello che aveva lanciato erano i suoi vestiti. Era ...