Io e la cugina matura (iii) – sverginata al club privè
Data: 10/01/2023,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pollicino, Fonte: Annunci69
... che da allora in avanti avremmo formato un “sodalizio dell’eros”) si potè mettere al lavoro per organizzare il tutto nel migliore dei modi…
2. Presentazioni.
Impegnai il tempo a disposizione ad istruirla pazientemente sul tipo di locale in esclusiva cui eravamo stati invitati, come si sarebbe dovuta comportare, e cosa mi sarebbe piaciuto che indossasse…
Dato che gli acquisti del sexy shop non aveva ancora avuto modo di metterli in pubblico, decidemmo insieme a Giorgia quale “abito” avrebbe avuto l’onore di rivestire (si fa per dire…) il suo corpo, e la scelta cadde sul bodystocking che così tanto ci era piaciuto…
Me ne rallegrai, anche perché era molto adatto alla circostanza, permettendo di accedere facilmente alla vagina.
Il giorno prescelto dalla “Commissione” era un sabato sera, per riconoscenza verso Perla e il proprietario del locale che ci aveva concesso tre ingressi gratuiti: d’altra parte, lo sverginamento di Barbara, sarebbe stata un’attrattiva davvero eclusiva!
Quella sera, mentre anche io e Giorgia ci stavamo preparando, e mia sorella si era calata nella parte, assumendo una mise da vera troia, me la vidi fare irruzione in camera tutta truccata (seppi, poi, che era stata Perla ad “istruirla”), con un abbigliamento che mi lasciò senza fiato, e che avrebbe fatto sborrare anche un morto… In pratica, aveva sulle labbra un rossetto rosso fuoco, quel completino-calzamaglia nero tutto a rete che avevamo concordato e che non lasciava nulla ...
... all’immaginazione, e un bel paio di sandaletti dello stesso colore del rossetto…
Si avvicinò a Giorgia per farle vedere se era tutto a posto… ma la mia vacca le strisciò tutta la mano aperta sulla fica, si girò verso di me e con un gran sorriso mi disse:
- “E’ già tutta fradicia…”.
Si erano ormai fatte le 22.30, le mie donne erano pronte ed eccitatissime…
Così, le lasciammo indossare un cappottino leggero blu, che le copriva appena metà chiappe, e ci avviammo – non senza una moderata inquietudine – alla nostra macchina…
Il locale era un po’ distante da casa, in un posto molto isolato, cosicchè non si correva il rischio di fare “spiacevoli incontri”…
Lo raggiungemmo in un’ora circa, parcheggiammo in un’area riservata e ci avviammo verso l’entrata… C’era una grande insegna colorata, che ci precisò – se ce ne fosse stato bisogno – l’ambiente che avremmo trovato dentro: “Il Capriccio – Dove tutto è permesso”.
All’ingresso, ci accolse il classico buttafuori, alto e palestrato, ci chiese di mostrargli gli inviti, e – vista la natura della card – ci condusse dal padrone… Il quale, fù prodigo di abbracci e strette di mano… ci fece passare per il guardaroba dove lasciammo i soprabiti, e squadrando Barbara dalla testa ai piedi, mi disse:
- “Complimenti, hai fatto un ottimo lavoro!”.
Ne fui, ovviamente orgoglioso, perché consideravo la “trasformazione” di Barbara una sfida da vincere a tutti i costi…
Poi, guardò Giorgia, la prese per mano e le fece fare una giravolta su ...