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Sottomissione - capitolo 7 - il ritorno
Data: 07/01/2023, Categorie: Gay / Bisex Autore: met811, Fonte: Annunci69
Incipit: scrivo perchè in questi giorni ho più tempo e vorrei continuare le saghe iniziate. Questo racconto non sarà pieno di sesso ma è la continuazione della storia e doveva essere fatta. Aspettate l'ottavo per le porcate maggiori. Sarebbe stata davvero una serata molto particolare e su questo Dario non scherzava. Io Francesco e Mattia finimmo di preparare la tavola. 12 ospiti. Dario faceva spesso cene nel suo locale ordinando tutto con un catering che consegnava le cose pronte a domicilio e chiedendo a Salvatore il cuoco siciliano di venire e di cucinare per tutti. Salvatore era un cinquantenne poco arrapante, sempre unto e con una grossa pancia prominente ma sapeva cucinare bene e Dario qualche volta mi aveva imposto di succhiargli il cazzo per ringraziarlo a fine serata. Quella sera comunque ci sarebbe stato il catering così mi aveva anticipato Dario. Io di solito in queste cene servivo a tavola e nulla più. Quella sera però era tutto molto diverso il clima e Dario continuava a sogghignare tra se e se. Quando tutto era pronto mandò Mattia e Francesco a prepararsi e in cantina a prendere il vino che aveva già scelto e mi disse di seguirlo in camera. Sul suo letto c’erano un paio di jeans e un lupetto in cotone nero. “Indossali senza nulla sotto e mettiti un paio di snikers, stasera non servirai a tavola ma sarai l’ospite d’onore.” La curiosità mi stava per far replicare e chiedere il perché ma l’ultima volta che lo avevo fatto avevo ...
... ricevuto una sberla a tutta faccia quindi mi trattenni. Mi spogliai nudo davanti a lui tenendo sempre gli occhi bassi e lui sorrideva con quel suo sorriso tra il diabolico e il porco a cui io non sapevo resistere. Ero nudo. Sapevo che il mio padrone dopo aver sborrato doveva sempre pisciare e non attendevo altro. Estrasse dai pantaloni il suo bel cazzone barzotto e come un automa mi inginocchiai ai suoi piedi e lo presi in bocca e come il peggior urinatoio di un bagno pubblico bevvi tutto senza perdere nemmeno una goccia di quel caldo nettare. Bello pulito glielo rimisi nei pantaloni e mi rialzai. Mi vestii come aveva richiesto. Il lupetto metteva ancora più in evidenza i miei muscoli e il mio pettorale sodo, i jeans fascianti erano stretti sulle cosce e sul sedere ma con un piccolo sforzo calzavano a pennello. Anche Dario nel frattempo si era cambiato. Aveva un paio di pantaloni larghi, e una camicia bianca aperta quasi fino a metà petto. “Ora scendiamo che gli ospiti stanno per arrivare” In effeti le prime macchine stavano parcheggiando . Ci mettemmo sulla porta pronti a riceverli vicino al bancone dove era pronto l’aperitivo di benvenuto. “Buonasera, Dario è un piacere rivederla” disse l’uomo entrando. Mah lo conoscevo. Era Amedeo, il mio vicino di casa in città. Un signore tutto distinto che faceva il contabile e che salutavo a malapena sulle scale. Magro occhiali fisico asciutto e un po’ stempiato. Che ci faceva li? “E’ con vero piacere che ho ...