1. Il papà


    Data: 05/01/2023, Categorie: Incesti Autore: androgeno, Fonte: EroticiRacconti

    ... grande. Fece ciò con una certa velocità che pensai si dovesse subito ricordare di quel cazzo così abituale. Sospirai con forza mentre lui entro tutto e me lo sentì fino allo stomaco. Non aveva dimenticato come si faceva.
    
    -Tu, ragazzo, -disse a Bruno che a quanto pare non aveva mai visto in vita sua un papà scopare la propria figlia. –Vieni qua e leccami il buco del culo.
    
    Quella voce cosi imperiosa mi fece eccitare ancora di più, mentre tenevo gli occhi chiusi e mi concentravo sulle contrazioni della parte della vagina che si traumatizzava in modo così dolce dal mio padre.
    
    Bruno andò dietro di lui ed esitando non poco cominciò a leccargli il buco. Come un leone che vuole dimostrare tutta la sua potenza, il mio padre diete uno spintone che mi fece gridare dalla voglia quando la lingua del mio fidanzato scivolò sul suo culo.
    
    -Di chi è questa cagna? –mi chiese sudando, mentre dondolava avanti e indietro con fermezza. –Non smettere, ragazzo, -ordinò a Bruno.
    
    -Tua, papà.
    
    -Ti piace eh, cagna? –disse di nuovo e schiaffeggiò la mia tetta con una mano mentre con l’altra la stringeva facendola diventare quasi viola.
    
    Prima di arrivare, il mio padre si staccò dalla mia vagina spingendo oltre Bruno.
    
    -Vieni qui, adesso, -mi disse.
    
    Mi alzai lentamente. Le gambe mi facevano male, l’intestino lo sentivo lacerato, ma quel dolore faceva rilasciare qualcosa dentro di me che faceva sembrare tutto più invitante e sopportabile.
    
    Mi afferrò la testa per i capelli e mi ...
    ... mise in ginocchio. Avvicinò il suo pene alla mia bocca aperta.
    
    -Tu, -ordinò di nuovo a Bruno. Passale dietro e scopale la figa con le dita, falla tremare.
    
    -Lo vuoi, -chiese poi a me con voce più bassa mentre Bruno infilava le sue dita nella mia vagina.
    
    -Si, papà.
    
    -Eccolo…leccalo quando ti dico io.
    
    E se lo teneva così vicino alla mia bocca che lo volevo divorare, ma lo stronzo mi faceva aspettare. Non ancora diceva. Non ancora ripeteva chiamandomi cagna, aumentando in me la voglia di ingoiarlo. Poi, quando non me lo aspettavo più, pensando a Bruno che mi faceva squirtare con le sue dita, il mio papà in una sola volta infilò il suo cazzone fino in fondo alla mia gola. Quasi mi soffocò, ma era quello che volevo. Appena vide che il mio torace si contrattò cercando di respirare, bloccata com’era la mia trachea da quel intruso cosi voluto, lui spinse ancora di più, dicendo: “Cosi, oh sì, figlia mia, prendi il cazzone di papà.”
    
    Quei due uomini mi stavano trombando a dovere, e potevo e dovevo solo ringraziarli. Ma il mio papà fu il primo a dire che la festa doveva finire perché fra poco doveva venire la mamma. Quindi, mi fece alzare e cominciò a scoparmi in piedi, piegandoli fino a toccare la terra con la mia faccia, dicendo a Bruno di scoparmi la gola.
    
    Il papà continuò ancora un po' finché mi riempì la vagina con lo stesso liquido caldo che mi aveva dato la vita diciotto anni fa. L’ululato baritone che esplose dalla gola di papà dovrebbe aver eccitato moltissimo ...