1. Ingegnosa trovata


    Data: 14/07/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... singolare meraviglia che mi provocò un accenno d’erezione, eppure ciò che mi mandò in estasi fu la sua lingua che accortamente con grande maestria s’incastrò fra le mie chiappe accarezzando in ultimo il mio pertugio scompaginandomi le membra. L’erezione ben stuzzicata da lei adesso era completa. Io ero immobile, supino sul lato del letto, avevo appoggiato la testa di lato sulle mani intrecciate e mi godevo quell’incantevole spettacolo. Il mio cazzo eretto pendeva nell’aria nell’attesa di un’incombente appagamento, ma Cristina lo ignorava, ben sapendo che finché fossi rimasto in quella condizione d’eccitazione, l’avrei soddisfatta in tutte le sue richieste. Durante il tempo in cui attendevo che la sua mano m’avvolgesse il cazzo per farmi raggiungere l’orgasmo, lei smise di leccarmi e s’accostò di fianco in modo da potermi malignare:
    
    “Vedo che gradisci, lo noto molto bene dal tuo libidinoso fermento” – mi riportò lei con la voce sensuale, accarezzandomi la schiena.
    
    “E’ vero, sì molto, prosegui ti prego” – le ribadii, auspicando di percepire di nuovo la sua esperta e valente lingua, fu allora che la sua mano sdrucciolò lungo la schiena fino alla piccola fossetta e là iniziò a digradare a rilento nell’incavo delle mie natiche.
    
    “Aspetta, non così, fa’ come poc’anzi” – le rimarca io accalorato per quello stupendo tocco.
    
    Cristina senza sospendere quella movenza all’istante mi espose:
    
    “Vedi Guido, poco fa hai gradito, adesso attendi e te ne renderai presto conto” – ...
    ... trafficando lestamente dentro il cassetto del comodino.
    
    Successivamente captai il dito medio dietro di me, eppure stavolta il fresco unguento di cui era cosparso mi diede una gradevole sensazione di piacevolmente freddo.
    
    “Ritengo che qua didentro non si mai addentrato nessuno” – mi bisbigliò lei ironizzando e restando genuflessa di fianco a me.
    
    “Cristina, ascoltami, per piacere fa’ adagio” – le replicai io facendole comprendere che pativo dalla voglia d’essere penetrato.
    
    “Certo che sì Guido, adesso però tranquillizzati, non comprimere e non ostacolarmi facendo resistenza” – fintanto che m’addentava il lobo dell’orecchio, mentre con un dito mi frizionava l’angusta fessura tastandone saggiamente la compattezza.
    
    Quell’inedita ed esclusiva sensazione era me inspiegabilmente piacevole, per il fatto che avveniva con grande lentezza e grazie anche all’ausilio di quel balsamo, che più volte raccolse dalla scatola per predisporre il passaggio al suo primo transito. Quando Cristina introdusse la punta del suo dito io mi contrassi per la percezione della novità, ma lei prontamente mi rassicurò confortandomi:
    
    “Guido, ascolta, t’ho detto d’abbandonarti, calmati, lasciami entrare, è più facile di quello che pensi, fidati”.
    
    Io eseguii attenendomi al suo volere, Cristina appena io rilassai la stretta intorno al dito me lo infilò dentro con decisione, fino alla base facendomi sbottare uno strillo d’inedito piacere:
    
    “Molto bene Guido, sei stato abile ed efficiente, sono ...