Il contadino - parte i - ii (l'originale)
Data: 03/01/2023,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: matteol77, Fonte: Annunci69
... successo in quella cascina. Decisi di metterci una pietra sopra, di non pensarci più, promettendo a me stesso che non sarebbe mai più successo. Volevo rimuovere una volta e per sempre l'accaduto. Non ero gay e quello era stato un semplice incidente di percorso. Una sballata giovanile. Mi tranquillizzai pensando che in fondo non c'erano stati testimoni pertanto la storia sarebbe finita lì.
Visibilmente scosso arrivai davanti casa con il mio sacchettino di patate in mano. Entrai nell'androne del mio condominio, salutai velocemente il portiere e mi misi davanti l'ascensore in attesa che arrivasse. Quando l'ascensore arrivò vi entrai e pressai il pulsante relativo al mio piano. Le porte si chiusero ed iniziai a salire. L'ambiente piccolo e stretto dell'ascensore favorì l'amplificarsi degli odori intorno facendomi accorgere che avevo ancora addosso l'olezzo dell'anziano. Mi annusai ancora le braccia, le mani e ne ebbi la conferma; anche la mia maglietta era intrisa degli umori del contadino. Tastai la bocca ed avevo ancora anche lì il sapore un po’ rancido delle sue dita ruvide e grassocce passate dai suoi genitali e introdotte nella mia bocca che pochi minuti prima avevo leccato e succhiato. Ebbene, senza volerlo mi ritrovai con le farfalle sullo stomaco. Mi si annebbiò la vista, ero sorpreso di me stesso! Cosa ero diventato! Come in un film mi passarono nuovamente davanti gli occhi quei minuti trascorsi dentro la cascina ma stavolta con desiderio. Ero fuori di me. Intanto ...
... l’ascensore arrivò al piano, aprii velocemente la porta di casa, mi accorsi che ero solo, posai per terra il sacchetto di patate, mi spogliai, andai in bagno, mi infilai sotto la doccia. Nonostante i miei buoni propositi non riuscivo a non toccarmi rivivendo quel seppur breve tempo passato con l’anziano contadino. Non potei fare a meno di masturbarmi tanto da venire in meno di un minuto! Il desiderio, la passione, la mia natura avevano preso il sopravvento. Che ne sarà di me, mi domandavo.
La sera a letto senza riuscire a prendere sonno riflettei ancora concludendo che mi trovavo ad un bivio: fuggire da questa attrazione sessuale per l’anziano don Pietro oppure lasciarmi andare e percorrere un terreno nuovo inesplorato, alla comprensione di me stesso, assumendomene tutte le conseguenze.
Passarono un paio di giorni. La mattina come sempre andavo a scuola, il pomeriggio studiavo un po’ e poi facevo qualche uscita con gli amici. Tutto sembrava come prima ma, non lo era. Guardavo il mondo con un occhio diverso. La mia mente era altrove ed i miei amici se ne accorgevano. Tanto che chiedevano: “Ma che hai? Da qualche tempo sei strano!”. Io naturalmente rispondevo che non avevo nulla e che ero solo un po’ stressato a causa dello studio. Dopo una settimana mi accorsi che ardevo di desiderio. Volevo sentirmi ancora sotto il potere di quell’anziano, sotto il suo maschio dominio, rivolevo sentire il calore del suo grosso e peloso corpo sul mio ed i suoi umori mischiarsi con i ...