1. Anche un uccello piccolo ha i suoi pregi.


    Data: 02/01/2023, Categorie: Prime Esperienze Autore: anita69, Fonte: Annunci69

    Zona arancione, zona rossa, in questi week end siamo bloccati in casa e allora con Gius, sul divano o teneramente abbracciati a letto, discutiamo dei giochi fatti e di quanto ci mancano.
    
    L’altra notte Gius mi chiedeva delle mie preferenze sul cazzo, che conosce benissimo ma che a sentirle raccontare lo fanno arrazzare.
    
    Gli uccelli possono essere lunghi, grossi e massicci, piccoli, la mia preferenza è per grossi e massicci, come ha anche Gius, perché quelli lunghi, belli da vedersi e da leccare danno fastidio soprattutto se chi lo usa è un giovane che pensa che più lo affonda con violenza nella fica, più una dovrebbe godere.
    
    Non è così perché il cazzo lungo urta nell’utero e fa male.
    
    Quelli piccoli non mi appassionano ma in alcuni casi sono interessanti, vedi il mio racconto “la Panna e il Culetto”.
    
    Conclusione: condivido il detto che dice: non lungo che batte, non piccolo che sguazza, ma grosso che tappa, che da ragazze a scuola ci faceva tanto ridere.
    
    Nel parlare dell’utilità dei cazzi piccoli ho ricordato a Gius di quella sera, anni fa, che dopo una buona cena di pesce in Versilia annaffiata da un valido Vermentino ci fermammo ad ascoltare della buona musica in un noto locale, allora assai famoso, sulla marina di Torre del Lago,.
    
    Bevendo un Gin Tonic vedo un ragazzo nel tavolo accanto che mi fissava interessato, Invero guardava con occhi libidinosi la mia minigonna che, seduti su alti sgabelli, era risalita molto facendo intravedere il mio slippino ...
    ... nero, fra due cosce meravigliose....modestamente.
    
    Sono sensibile a chi ammira le mie bellezze ed allora ho alzato il bicchiere in un brindisi lontano con il mio ammiratore, che si è fatto coraggio, è venuto al nostro tavolo e ci ha proposto di fare un altro brindisi, che avrebbe offerto lui.
    
    Da bene non si rifiuta mai, soprattutto da un ragazzo non un adone, normale, ma giovane.
    
    Di bevute ne abbiamo fatte due che unite all’alcool ingurgitato prima ha reso Gius e io, euforici e desiderosi di un buon sesso.
    
    Chissa se il giovane ragazzo si sarebbe prestato alla bisogna.
    
    Sbattendo gli occhi da cerbiatta, gli dico: "ne hai voglia di venire a fare un giro con noi in auto?"
    
    Dice subito di si, entusiasta ed allora ci avviamo, barcollando per i Gin tonic ingurgitati, verso la nostra auto.
    
    Il ragazzo sale nel sedile posteriore, dietro a Gius che guida ed io abbasso lo schienale del mio sedile per conversare con lui e soprattutto per fissarlo vogliosa negli occhi.
    
    Lo guardo e passo la lingua sulle mie labbra, per farlo arrapare di brutto.
    
    Siamo andati poco lontano, in un vialetto della pineta che ci sembrava sicuro.
    
    Il ragazzo, Giulio il suo nome, è sceso dall'auto ed è venuto al mio finestrino, che Gius, il maiale, aveva già provveduto ad abbassare.
    
    Giulio, dapprima timidamente, ha iniziato a toccarmi le poppe cercando di infilare la mano sotto la camicetta e sotto il mini reggiseno per sentire la calda nuda carne e i miei capezzoli, già belli ritti e ...
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