Al concerto
Data: 14/07/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Beinhorn, Fonte: RaccontiMilu
... fondo al corridoio. Una porta con la scritta privato. È chiusa a chiave. Do un calcio secco e deciso. Dettato solo dalla voglia di sesso. La serratura cede. Mi volto, nessuno ci ha sentito o seguito. Il suo sguardo è quello serio della pantera affamata. Entriamo, accendo la luce. È un magazzino di materiale vario, sedie, tavoli pieghevoli, scaffali. Persino un paio di divanetti. Piuttosto malmessi, ma non stiamo nemmeno a pensarci. “Stai vestita. Voglio prenderti così.”Non mi ascolta. Toglie il top. Sotto non ha un reggiseno. Le tette piccole, i capezzoli appuntiti, irti. Mi tolgo la maglia, slaccio i pantaloni. L’attrezzo si sgancia immediato dalla costrizione degli slip.Il suo tanga è già a terra.Voglio scoparla. Ma voglio ancora giocare con lei, prolungare al massimo questo istante di sesso puro e perfetta armonia. Tra i nostri desideri al calore bianco che si fondono con avidità.Mentre dal piano superiore provengono, attutite, le vigorose e riverberanti linee di basso, lei mi prende l’asta io le strizzo i capezzoli leccandole il collo.Continua a masturbarmi con maestria. Non so di preciso dove mi trovo, in quale locale, in quale città, in quale anno. In quale universo.Si inginocchia. Mi guarda, gli occhi carichi di voglia e bramosia. Continua a segarmi, lenta. Poi sputa sul glande scoperto. Gonfio, violaceo e al massimo del gonfiore.Apre le labbra. Il rossetto è rosso scuro, lo noto in un attimo infinitesimale di lucidità, mentre le labbra prendono possesso imboccando. ...
... Rimango in piedi, ma sento i tendini delle ginocchia vacillare.Succhia con inusitata ingordigia, una mano che scorre sull’asta, l’altra bollente sui testicoli.Le spingo la testa, ma sento che è lei a condurre il ritmo. Vorrei esploderle in bocca nella frenesia del piacere, ma non può essere questo il momento.Continua con il pompino per attimi che paiono dilatati. La sua lingua che scorre.La prendo da sotto le ascelle. La sollevo e la sposto sul divano. Si lascia trasportare e gettare. Divarica le gambe. Il sesso lucido di desiderio sfrenato è gonfio, sfrontato, brama l’affondarsi del mio cazzo. Voglio leccare quella splendida fica pulsante e desiderosa. Mi inginocchio, il profumo mi inebria. Lingua e dita sono su di lei. Mugola parole che non percepisco. Mi spinge a se. Ho tre dita che la penetrano. La mia lingua non dimentica nessun lembo. Lecco, succhio, bacio. Le pianto il pollice nel culo che sparisce veloce grazie alla poderosa colata del suo godimento. Urla, sconnessa.Alterno le dita tra fica e ano. Non devo insistere troppo: un minuto che pare lunghissimo e viene in uno schianto di nervi e contrazioni. Non cedo e proseguo. I suoi umori sgorgano copiosi. Mi alzo, appoggio il glande alle labbra. Lei sussurra “Scopami, stronzo!”, con un filo di voce.Eseguo, ma senza irruenza. Lento. Voglio esasperarla, ma finisco con la mia esasperazione: la voglia e il piacere hanno presto il sopravvento. La pistono senza cedimenti. Continuiamo così, le sue gambe che mi avvolgono. Le ...