1. Texan Cousine - racconto erotic horror - parte I


    Data: 13/07/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Feticismo Tabù Autore: Mr_Sessualdo, Fonte: xHamster

    ... speranzosi che prima o poi fosse saltata fuori una di quelle tavole calde popolate da camionisti e motociclisti, o meglio ancora, un motel. L’importante, diceva Matteo, era che avessero una stanza per la notte. E Chiara, col suo borsone in spalla, si trascinava avanti e piagnucolava che stava male.
    
    E poi, per dispiacere di Dio, o forse perché anche quest’ultimo, come Matteo, ne aveva abbastanza delle lagne di Chiara, ecco che sullo sfondo degli alti cocuzzoli di roccia apparve un’insegna mezza scassata a forma di freccia, che sormontava un casotto cadente; e avvicinandosi di più, Matteo riuscì a distinguere la scritta VACANCY ben illuminata dentro il corpo della freccia.
    
    «Grazie a Dio – fece Matteo, baciandosi il pugno – andiamo, Chiara: ora ti riposerai un po’.»
    
    Intanto, nell’alberghetto in mezzo al deserto, zia Boodoo era tutta intenta a macellare l’ultima coscia di fotomodella che era avanzata dalla stagione di caccia precedente. Da quella zona, ogni estate, passavano carovane intere di giovanotti spinellati e moglie in fuga d’amore con i propri amanti, come anche i mariti; negli ultimi anni, però, forse cominciava a girare qualche voce sul conto del motel, perché la clientela era diminuita, ed erano in pochi quelli che venivano a registrarsi al motel di Boodoo; a ogni modo, anche se pochi, prima della fine della vacanza, tutti finivano nella cella frigorifera, divisi in quarti.
    
    A Boodoo cominciava a infastidire il sapore delle ragazzine americane, troppo ...
    ... stoppacciose per via di tutta quella plastica che ingurgitavano insieme agli hamburger. Le mancava il buon sapore delle maggiorate dell’epoca aurea di Hollywood, tutte quelle fanciulle giunoniche che percorrevano gli States da una costa all’altra per tentare la fortuna, e trovavano lei nel bel mezzo.
    
    Una volta ospitò una certa immigrata ungherese, che era sbarcata in America illudendosi che qualche produttore l’avrebbe trasformata nella nuova Marylin; e invece ci pensò Boodoo a trasformarne il culo in tocchetti per il gulasch. A Boodoo piaceva sperimentare ricette straniere. Le migliori, però, secondo lei rimanevano le negre, come ancora le definiva: i capezzoli afroamericani alla brace diventano croccanti fuori e rimangono teneri dentro, e ti si sciolgono tra i denti che è una meraviglia.
    
    E mentre scarnificava la caviglia col punteruolo, tornò a casa Arthur, in spalla una carcassa di coyote con una larga impronta di copertone che dalla testa si allungava fino alla coda. «Zia, me lo cucini domani?»
    
    «Scordatelo, abbiamo da finire questa bionda prima.»
    
    «Uh, e che noia: sempre ciccia di bionda si mangia qui!»
    
    «Be’, abbiamo avuto la fortuna di avere una comitiva di lesbiche – grugnì Boodoo – cosa dovevo farle? Lasciarle andare solo perché a te non va di mangiarle?»
    
    «Ho la nausea delle bionde!»
    
    Boodoo schiaffeggiò lo zigomo ossuto di Arthur, e lo rimproverò: «E invece devi ringraziare il Signore, che ci manda così tanto cibo.»
    
    «Ma dopo questa non ne abbiamo ...