Il controllore
Data: 13/07/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Maranonperchiunque, Fonte: Annunci69
Il treno continuava il suo viaggio.
Appoggiata allo schienale rivivevo gli eventi appena trascorsi.
Ripensavo al ragazzo sconosciuto che mi aveva risvegliato i sensi sopiti da troppo tempo, al signore di cui non ricordavo neppure il nome, o forse non me lo aveva mai detto ?
Ricordavo però la sua bramosia mentre mi leccava facendomi godere come una troia e quando, appoggiata al lavandino della toilette mi faceva urlare prendendomi culo e figa, come una bestia, chiamandomi puttana, per poi, con un grido liberatorio, inondarmi la gonna di sperma.
Ero sola nello scompartimento del treno, lui era sceso in una stazione mezz’ora prima.
Mi aveva salutato prendendomi la testa tra le mani e, appoggiando le sue labbra sulla mia fronte in un rapido bacio, mi aveva sussurrato : “ Sono sicuro che ci rivedremo”.
Si, il treno stava correndo velocemente.
Fra un’ora e mezza sarei scesa e avrei incontrato il mio amore.
Non mi sentivo in colpa, l’amore è un’altra cosa, non si dà a tutti.
Nel frattempo mi ero riordinata.
Lasciando la porta della toilette aperta per aver maggiore spazio, mi lavai ben bene usando i prodotti che fortunatamente avevo nel troiller. Naturalmente la gonna finì nel cestino e ne indossai una identica, ma nera.
Nel vagone non era entrato più nessuno, mi sentivo libera. Posi il giornale, che avevo in borsa, sul sedile di fronte a me e ci adagiai i piedi, liberati dai sandali rossi.
Il dondolio del treno unito al leggero sferragliare ...
... induceva al relax.
Chiusi gli occhi, mi assopii.
Non so quanto tempo passò, ma all’improvviso il rumore della porta che si apriva mi riportò alla realtà e istintivamente calzai i piedi.
“ Stia pure comoda signora.”
Aprii gli occhi, era il controllore.
Era quello che era già passato a visionare il biglietto ?
Nel dubbio presi la borsetta per cercarlo.
“ Lasci pure stare, ho già visto. Lei dovrà scendere a......fra settanta minuti. Ci sarà ancora una fermata e poi la sua. Le dispiace se mi fermo un po’ qui ? Ho già finito tutto il giro e sono un po’ stanco e accaldato e qua fa un bel fresco, spero di non disturbare, però “.
Io mi ero riposata abbastanza e il viaggio avrebbe potuto sembrare più breve in compagnia.
Acconsentii ed egli , toltosi berretto e giacca , si sedette di fronte a me, invitandomi ad appoggiare le mie estremità sul posto libero accanto a lui.
Cominciammo a chiacchierare del più e del meno.
Lui, Mauro, si faceva quel lungo viaggio una volta a settimana e avrebbe finito il turno tra quaranta minuti. Mi raccontò di avere una ragazza con cui si vedeva di rado, sia per impegni di lavoro sia per la distanza che li separava . Insomma, ci raccontammo i fatti nostri arrivando a darci famigliarmente del tu.
Osservavo i suoi capelli, il suo viso con due occhi neri che mi guardavano sorridenti e a volte si giravano a guardare i miei piedi accanto a lui.
Feci per ritirarli, ma...
“ Lasciali , ti prego, sono così belli, te li ...