IL TUTOR
Data: 19/12/2022,
Categorie:
Voyeur
Masturbazione
Autore: sleeppig, Fonte: xHamster
... mentre lui consuma un rapporto sessuale con un altra, credo che i dubbi scompaiano immediatamente.
Ultima questione era sapere se la sua donna, compagna, moglie, fosse complice o vittima di tutto ciò. Beh, la risposta poteva anche aspettare. Non era nelle mie priorità.
Bene, mi sentivo sollevata. Molto sollevata. Potevamo giocare tranquillamente, in un “quasi silenzioso” accordo, in una divertente ed eccitante complicità.
Io non ero una zoccola; facevo le mie cose in casa mia.
Lui non era un porco; faceva le sue cose in casa sua.
Le toccatine restavano delle simpatiche effusioni, di colleghi che si stimavano ed erano diventati quasi amici.
Capitolo XIV.
Dopo quel momento, riuscii a placare le mie emotività, godendomi serenamente la situazione.
Nel periodo seguente la cosa divenne meno amorale ed intensamente vissuta.
Ero finalmente riuscita a stabilire, calendario alla mano, i giorni in cui Simone non rientrava alla sera; probabilmente tornava a casa sua.
Per una settimana non rientrava il sabato e la domenica sera, per la settimana successiva non rientrava il mercoledì sera, il venerdì ed il sabato sera.
Questa pianificazione fu per me risolutiva.
Non avevo l’ansia del suo rientro e potevo meglio gestire il mio tempo.
Nelle sere in cui era assente, non mancavo di masturbarmi.
Sicuramente meno intensamente del solito, magari in un modo leggermente più sbrigativo, ma in quelle occasioni potevo fantasticare senza ...
... condizionamenti.
Questo, anche se era diverso, comunque mi piaceva.
Sperimentai nuove posizioni, nuovi modi di utilizzare il mio compagno di giochi; provavo in solitudine, senza l’ansia di perdere il ritmo; quando poi mi ritenevo pronta, applicavo quanto appreso dalle solitarie esperienze con Simone che, dalla parte opposta del muro, dettava un tempo che io non volevo perdere.
Una posizione molto carina, che inizialmente facevo fatica a fare, era quella di sedermi sopra il pene. Tendeva sempre a sprofondare nel morbido supporto che creavo, tipo cuscini, costringendomi a reggerlo con entrambe le mani, limitando la libertà dei miei movimenti; un pasticcio, troppo scomodo, perdevo l’equilibrio.
Urgeva una soluzione, semplice e brillante!
Mi procurai, raccogliendolo da un mucchio di scarti del “fu’ cantiere” del nostro complesso, un residuato di davanzale in pietra lucida; ecco, avevo la soluzione.
Poggiandolo sopra un cuscino, gli appiccicavo, dalla parte liscia e lucida, la ventosa del mio pene, che poi inforcavo con le gambe, come se lo stessi cavalcando.
In questa posizione, così corretta, avevo le mani libere che utilizzavo sia per aggrapparmi da qualche parte per gestire l’equilibrio ed i movimenti, sia per stimolare altre parti del mio corpo, seni e clitoride. Inoltre, se fatta in contemporanea con l’amplesso di Simone, mi consentiva di sentire bene le vibrazioni del mio letto, al quale mi attaccavo con le mani dalla testiera; ad ogni sobbalzo, io mi abbassavo, ...