The glory hole: ovvero la democrazia del cazzo
Data: 14/12/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
... manette, fruste, inginocchiatoi, specchi, corde, toys di ogni misura. Singoli e coppie si aggiravano da una stanza all'altra e si accoppiavano tra di loro in tre, quattro, cinque o più. Provai a inserirmi in una di queste ammucchiate ma sia le donne che gli uomini mi allontanarono piuttosto malamente.
Finchè entrai in una stanza dove sulle pareti laterali c'erano tanti buchi da cui, volendo, si poteva spiare cosa succedeva nella stanza dall'altra parte. Una camera per guardoni pensai avvicinandomi e iniziando a guardare due uomini che si stavano scopando allegramente una ragazza bionda e molto carina. Uno la inculava mentre lei si stava ciucciando l'altro cazzo. La scena era eccitante ma avrei voluto partecipare anch'io.
Sulla parete opposta invece i buchi erano posizionati più in basso, all'altezza dei fianchi e servivano, mi spiegò il proprietario del club, per infilarci l'uccello: si chiamavano GLORY HOLE.
Io ero cresciuto in un piccolo paese di periferia e all'epoca non ne avevo mai sentito parlare. Incuriosito, tirai fuori il mio cazzone già bello duro e provai ad infilarlo in uno di questi buchi per vedere cosa sarebbe successo. Nessuno in vita mia, tranne me (e mia madre quando ero piccolo), lo aveva mai toccato o preso in mano, tanto meno in bocca.
Per questo fui particolarmente sorpreso ed emozionato quando, due minuti dopo averlo infilato nel buco, sentii una mano calda ed avvolgente afferrarlo con vigore. Una sensazione mai provata prima. Lo ...
... accarezzava come ero solito fare io, gli massaggiava le palle, lo scappellava con dolcezza: era fantastico. Non sapevo chi ci fosse dall'altra parte ma per la prima volta nella mia vita qualcuno si prendeva cura del mio uccello, sembrava lo apprezzasse.
Un attimo dopo provai una sensazione ancor più incredibile: le dita avevano lasciato spazio e campo ad una lingua ruvida che stava risalendo lungo il pene ed ogni tanto si soffermava a leccare la cappella provocandomi dei brividi intensi. Lo leccava come fosse un cono di gelato al limone in una calda serata d'estate: erano leccate lunghe, intense, profonde. Un qualcosa di unico, mai provato prima. Il mio cazzo era eccitato, duro più del solito: un tronco infilato in un buco oltre il quale c'era il paradiso.
"E adesso, cosa sta facendo?" mi chiesi. Lo voleva prendere con la bocca, immaginai. Non era facile viste le dimensioni. Prima lo passò e lo ripassò con le labbra e la saliva per farlo scorrere meglio e poi un po' alla volta riuscì a farsi entrare la cappella. Sentivo che faceva fatica ma non lo voleva mollare, anzi, voleva tenerlo così tra la lingua, il palato e la gola. Probabilmente non ne aveva mai preso uno così grosso, pensai orgoglioso.
Iniziò a spompinarmi aiutandosi con la mano, alternando succhiate profonde e risucchi prolungati con un effetto ventosa che mi faceva impazzire. Era eccezionale.
Inizai a viaggiare con la mente nel tempo e nello spazio. Immaginai che dall'altra parte della parete ci fosse Monica ...