Il vecchio porco e la giovane zoccola
Data: 10/12/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: roberto69mara, Fonte: Annunci69
Nella mia fantasia avrebbe dovuto essere un ragazzo bellissimo, giovane e dotato, ma il destino è stronzo e ti serve sempre un piatto diverso da quella che hai ordinato. In questo caso un bell'uomo per la sua età ma, per l’appunto, di una certa età.
Avevo molti dubbi se approfondire quella conoscenza, in fin dei conti io volevo solo un incontro veloce e molto molto intenso, un mordi e fuggi in pausa pranzo. Insomma non avevo né voglia né tempo di far resuscitare uccelli imbalsamati. Però non avevo considerato l'aspetto che “maturità” fa coppia con esperienza (spesso, non sempre) e quest'uomo in pochi messaggi è riuscito a scatenare molte curiosità e a rendersi intrigante e attraente. Brillante ingegnere di 67 anni, libero professionista, con uno studio a sua disposizione a pochi isolati da dove lavoro io, quasi perfetto. L'appuntamento è per oggi, mercoledì, alle 13.05, solo un'ora a disposizione ma questo potrebbe essere anche un vantaggio in caso di necessità di fuga. Ore 12.50, il nervosismo mi prende lo stomaco, non capirò mai l'ansia del primo incontro, inutile, fastidiosa e claustrofobica. Esco dall'ufficio concentrata sui miei passi per non essere tentata di cambiare strada, talmente assorta che a stento ricambio il saluto dei colleghi. Chissà cosa penserebbero se sapessero qual è il mio progetto, loro così diversi da me, falsi benpensanti e moralisti del cazzo. Distratta da questi pensieri mi ritrovo davanti al portone a leggere i nomi sul campanello ma senza ...
... realmente capire cosa sto leggendo. Eccolo, suono, non appena il portone si apre mi infilo dentro per scappare dal sole e per cercare di riappropriarmi di un respiro regolare. Ovviamente non ci riesco ed oltre al respiro mi trovo senza salivazione, come sempre. La porta socchiusa dell’ufficio al primo piano si apre non appena riecheggiano i miei passi sul pavimento di marmo lucido del corridoio. Un sorriso smagliante mi accoglie, un viso abbronzato e incorniciato da una candida camicia di lino bianca, un uomo curato, pulito, piuttosto in forma e con una discreta quantità di capelli, ovviamente bianchi; potrebbe essere mio padre.
Rispettosamente aspetto un suo cenno di invito ad entrare. Dopo avermi ben esaminata mi prende la mano, la bacia e tirandola a se mi fa entrare. “Benvenuta, è un onore poterti ricevere”. Considerato che il primo incontro sarebbe dovuto essere finalizzato solamente al vederci per quattro chiacchiere e che, sempre nella mia fantasia, in un ipotetico futuro incontro io volevo “comandare” il gioco, nella realtà mi trovo disarmata nell’intuire che, in questi pochi attimi, i giochi si sono già definiti e, psicologicamente, mi ritrovo già sdraiata e servita sul vassoio d’argento da lui preparato.
Durante il giro turistico dell’ufficio cerco di mantenere una certa distanza fisica ma lui è sempre ad un palmo da me e se di primo acchito c’è un pò di imbarazzo da parte mia, dopo alcune battute simpatiche che mi fanno ridere, questa limitata distanza fisica la ...