1. La ragazza troppo bella - parte 13


    Data: 02/12/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69

    ... fatti erano state da monito per tutte le altre. L'albino se n'era occupato. Ognuna di loro era stata sfregiata, caricata su un camion, e lasciate in una campagna in Romania. Tutto qui. Non volevo ucciderle, ma nessun altro doveva mai tentare di truffarmi. Il ruolo che avevo ricoperto faceva pian piano parte di me. Sempre più ricca, dura, cinica. Infliggere il dolore non mi piaceva, era necessario, lo capivo.
    
    Ero nella sala "Punizioni". Un uomo, magnato arabo del petrolio, era nudo, accovacciato sul pavimento. Era in catene, legato al collo, le braccia, e le gambe. Catene lucenti, dorate, che erano lunghe e permettevano a l'uomo di potersi spostare. C'era luce, non molto aggressiva, ma abbastanza per vedere i tratti dell'uomo. Era nudo ad eccetto di un turbante che gli cingeva la testa e le catene. Poggiato sul fianco, il tacco di Lula, una trans del Sud America, che troneggiava sopra di lui con una frustra in mano. Era vestita di stavi di pelle con dei tacchi finissimi, corretto e mutande di pelle completavano il resto. Ed aveva una maschera.
    
    Rosa, una ragazza bulgara mora, molto belle e fine, era seduta su una sedia di fronte all'uomo. Il suo piede era scoperto. Le sue dita, nella bocca dell'uomo. Sembrava indifferente a lui. C'era un altra donna, appoggiata su una specie di cavalletto che si dondolava e li osserva. Anche lei era vestita piu o meno come le due altre. Poi c'ero io. Su una sedia vittoriana immensa. Ero seduta li. Con un semplice e corto vestito ...
    ... bianco. Truccata in modo aggressivo, con una maschera finissima sul viso. L'uomo era olivastro, ma era la sua pelle ad essere cosi. Il suo cazzo non era niente male. Il classico cazzo arabo. Grande, nerbato, e largo. Guardavo l'uomo subire le frustrate, leccare i piedi, ridere degli sputi. Lo guardavo e mi eccitavo nel sapere che era uno degli cinquecento uomini piu ricchi e potenti del piano, un uomo in grado di comprare l'Italia stessa, ora strisciava, leccava, ubbidiva, ora, non era niente altro che un oggetto, uno di quelli a suo disposizione tutti i giorni, era autista, domestico, operaio, era tutto ciò che non voleva essere. Mi alzai ed andai a prendere una frustra particolare. Poi quando tornai, mi fermai sopra di lui. Il mio braccio si alzò. In quel momento era come se fosse un pene in procinto di penetrare una vagina. Un misto di sentimenti contrastanti mi invase. Quell'uomo che valeva tanto era ora sotto il mio dominio, per lui ero un servizio, un divertimento, pagava, ed io ubbidivo. Mi faceva arrabbiare non contare tanto lui, e quando calai la lampo, fu come se mi liberassi. Non solo la frustrazione, ma il senso di potere, la violenza espressa, parte di noi mai ammessa, l'adrenalina, non so di preciso, ma ogni colpo che davo all'uomo mi provocava un brivido ancora piu grande. Istintivamente, sentivo la pelle della frustra lambire il suo corpo, risalire la mia mano e diffondersi su tutto il mio corpo. Le ragazze si resero conto della mia eccitazione, si misero a ...