1. 1 Mamma e papà ed io


    Data: 01/12/2022, Categorie: Incesti Autore: Fiocinatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... io dormivo nella mia camera, alcune sere dopo, che m’ero coricato le passavo a deliziare la mia verga, ma ora, che dormivo con mamma, mica potevo tirarmi giù il pigiama e deliziarmi l’attrezzo del muscolo pendente.
    
    Dopo una settimana sentivo il bisogno di masturbarmi, ma come dicevo di notte accanto a me c’era Fiorenza mia madre, di giorno mi teneva sotto controllo Elide, ogni volta, che andavo in bagno, veniva a bussare alla porta chiedendomi:
    
    “Claudio stai male? Claudio hai bisogno di qualcosa? Claudio hai fatto i compiti? Claudio fai in fretta, che devi studiare!”
    
    Tutte scuse per controllarmi.
    
    Un giorno stufo dell’intromissioni d’Elide, volendo farle un dispetto quando sono andato in bagno per urinare, ho lasciato la porta spalancata, non erano neanche passati 10 secondi, che Elide:
    
    “Claudio stai”
    
    S’interruppe di colpo, ci fu assoluto silenzio, così pensando, che fosse caduta mi girai istintivamente con la verga in mano, la vidi ferma appoggiata allo stipite della porta, quando mi girai del tutto, si portò una mano sulla bocca, intanto m’avvicinai, senza pensare, che avevo ancora il membro gocciolante, in vista a penzoloni, lei quando si riprese dopo circa un minuto, bianca come un cadavere disse:
    
    “Claudio la prossima volti chiudi la porta! Non puoi presentarti con un mostro simile a una signora d’una certa età!”
    
    “Che mostro?” domandai.
    
    “Cazzo ragazzo mio, tu in mezzo alle gambe hai un mostro, che ogni donna da 10 a 100 anni, spera di ...
    ... ricevere almeno una volta nella vita!”
    
    Nella mia ingenuità continuavo a non capire, così domandai nuovamente:
    
    “Che mostro?”
    
    “Beh beato figliolo, l’attributo urinario, che hai in mezzo alle gambe è da guinness dei primati, non so come tua madre, che dorme accanto a te non se ne sia mai accorta”
    
    Finalmente avevo capito, che si riferiva al mio pene, in casa per volere dei miei genitori non si pronunciavano parolacce, di questo s’era dovuta anche adattare Elide, per questo non aveva usato la parola cazzo, ma trovando degli aggettivi sostitutivi.
    
    Elide pian piano si riprese, nel mentre io avevo rimesso nelle mutande il mostro.
    
    Il giorno dopo, mamma il pomeriggio non uscì, aspettava Gabriella e Elide quando poteva mio faceva dei gesti per dirmi, che voleva parlarmi, ma non ci fu occasione, la notte per me fu una sofferenza, le parole di Elide mi ruotavano nel cervello, pensando, che ogni donna da 10 a 100 anni spera di ricevere un membro come il mio.
    
    Quella notte mi domandai, se anche mia mamma sarebbe stata contenta di ricevere il mostro.
    
    Comunque il mattino andai a scuola, mentre mamma restò a casa con la colf, quando tornai da scuola, mamma stava uscendo, doveva accompagnare Gabriella a una visita ginecologica da un luminare a Bologna, per vedere perché non riusciva a figliare.
    
    Mamma mi raccomandò di fare i compiti e studiare, soprattutto ubbidire a Elide.
    
    Appena mamma varcò il cancello della villa, Elide mi prese per un braccio, tirandomi sul divano ...