1. Abbaglio o consistenza?


    Data: 01/12/2022, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... un’inequivocabile ed esplicita premura:
    
    “E’ un amico sai, perché è notevolmente interessato a investire un piccolo capitale. Tiprego Stefania, mi farai un enorme favore, domani proprio non posso liberarmi, mi faresti una cortesia se ci andassi tu?”.
    
    “Non c’è nessun problema, sii fiducioso Daniele. Segnami l’orario, l’indirizzo e il nome, stanne certo che sarò puntuale” – risposi io, in maniera alquanto ardita e risoluta, ben lieta di poter risolvere la faccenda agevolando e facilitando il mio leale collaboratore.
    
    L’indomani, come prestabilito mi presentai all’ufficio di quest’individuo. Di primo acchito pareva uno studio professionale molto elegante, una cortese segretaria mi fece accomodare nella sala d’aspetto, francamente piccola, ma debbo affermare accogliente, infine qualche minuto dopo incontrai il dottore. Io non volevo ritenere vero quello che osservavano i miei occhi, forse in quel frangente avrò di certo addirittura assunto un’espressione insulsa, perché non riuscivo a manifestare una parola. Il colore del mio viso cambiò almeno un paio di volte dal bianco pallore al rosso imbarazzato, dato che si trattava del ragazzo del treno, lui s’avvicinò sorpreso quanto me e dopo qualche secondo d’interminabile remora, in ultimo ci presentammo sorridendoci in modo reciproco:
    
    “E’ un vero e naturale piacere, un’inaspettata e fortuita coincidenza, non trova?” – dissi acutamente e intelligentemente io.
    
    “Devo dire che sono rimasto gradevolmente confuso e per di ...
    ... più piacevolmente scompaginato quando l’ho vista, onestamente pensavo che stessi sognando” – replicò sagacemente e sottilmente lui.
    
    “Lei è oltremodo civile e simpaticamente garbato, in fondo il mondo non è poi così grande come appare”.
    
    “Se posso parlarle sinceramente, io non riuscivo a trovare il modo appropriato né confacente per conoscerla in treno, perché non volevo sembrarle insignificante né insulso e tanto meno passare per il tipico adescatore”.
    
    Questo concetto lo enunciò guardando avanti a sé e quando m’adocchiò ecco ricomparire prontamente la luce astuta, perspicace e sottile, perché fu lì che mi balenò il primo sospetto: perché non lo vedevo mai scendere? Perché spariva all’avvicinarsi del capolinea? Che m’abbia seguito più d’una volta? Parlammo di tutto tranne che d’affari e d’investimenti, le sue domande precise m’imbarazzavano un po’, eppure io ero completamente prigioniera e succube del fascino magnetico che il colore dei suoi occhi esercitava su di me, in quanto non esitavo a rispondergli. E’ inutile dire, che quella sera andai a cena con lui, per il fatto che fu una serata speciale come solamente nella mia fervida fantasia avevo calorosamente ideato e intensamente immaginato. Mi portò a cena nel suo appartamento che aveva all’interno del bellissimo quartiere. Lì ci aspettava il cameriere di una nota agenzia con il quale aveva concordato il menù. Come aveva fatto con così poco preavviso?
    
    Io ero piuttosto guardinga, abbastanza vigile, tutto era troppo ...
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