1. La suocera – 3


    Data: 30/11/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Autoerotismo Voyeur Autore: Effebi, Fonte: RaccontiMilu

    ... intravedono due bei capezzoli bruni, che sembravano fossero dello stesso colore di quelli di mia moglie. Il mio cazzo urlava vendetta. La cosa che però mi fece proprio confluire il restante flusso sanguigno tutto al cazzo fu quello che segue e che difficilmente potrò dimenticare.
    
    Avevo appoggiato il vassoio sul solito mobile. Era un mobile abbastanza alto, per cui serviva che lei si mettesse in punta di piedi per prenderlo, non mi sembrava il caso di poggiarlo per terra. Attraversò l’uscio per andare verso il mobile, ma forse per sbadataggine avevo messo un po’ troppo in profondità il vassoio e mia suocera non ci arrivava in punta.
    
    Mi sorrise con un po’ di imbarazzo. Poi aggiunse: – ” un attimo solo che mi aiuto con una sedia” –
    
    Tornò dentro la camera e la seguii con lo sguardo. Prese lo sgabellino ribaltabile che aveva in camera e che si trasformava in una comoda scala. Essendo lei una collettrice seriale di tutto ciò che fosse vintage, anche lo sgabello chiaramente lo era, con l’unico problema che il tempo aveva allentato appena delle viti, che ora tendevano a restare attaccate ai lembi dei vestiti. Quando arrivò con lo sgabello di nuovo di fronte al mobile lo sollevò un po’ per fare sì che si ribaltasse la piccola scale. Nel sollevarlo, però, un lembo da notte restò impigliato e mi diede una visuale invidiabile.
    
    Mia suocera era tutta nuda sotto! Venne fuori questo involontario piccolo spogliarello, che mise in evidenza due chiappone ancora abbastanza tonde, ...
    ... sebbene un po’ marcate dalla cellulite e in controluce quella che sembrava essere una bella figa pelosa! La cosa che mi fece arrapare come un mandrillo, fu il riconoscere le forme simili di madre e figlia e pensare per un attimo che non ci fosse nulla di male a fare il porco con lei.
    
    Fu una frazione di secondi. Abbastanza per fotografare nella memoria quel culone e quella figa in controluce che sembrava luccicare (non potevo crederci). Ero imbambolato.
    
    – “Grazie” – disse lei con un sorriso
    
    – “G.. Grazie a te” – aggiunsi io inebetito.
    
    Rimase sull’uscio della porta come in attesa. In attesa anche io a distanza.
    
    – “io…” – esordì lei – “non vorrei creare fraintendimenti, Fabio. Siamo persone adulte, certe cose le capiamo, no?” –
    
    – ” Si, certo. E’ anche giusto. Insomma siamo tutti esseri umani, che male c’è?” –
    
    – “Certo, un po’ di male c’è. Non volevo procurarti imbarazzo” –
    
    – “Acqua passata. Tutta colpa di un errore banale” –
    
    Volevo tagliare corto, ma sembrava che lei non ne avesse molta voglia.
    
    – “Si, certo. Con questi telefoni è davvero un casino. Io…” – esitò.
    
    – “Dimmi, Francesca” –
    
    – “Davvero pensavi quello che mi hai detto qualche giorno fa?” –
    
    – “Cosa?” –
    
    – “Che sono ancora desiderabile…” – La suocera torna alla carica. Non volevo lasciarle completamente l’amaro in bocca.
    
    Esitai un attimo: – “Siamo tra adulti, no?” – annuì – “beh, si, moltissimo. Devo dire che fai veramente una gran bella figura, ho avuto modo di…” – mi potevo ...