1. La cliente della pausa pranzo – parte IV La mamma


    Data: 29/11/2022, Categorie: Maturo Tabù Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    ... mutandine e rimasta solo in autoreggenti iniziai ad infilarmele nella figa e nel culo una ad una, ciucciandole con la bocca per lubrificarle.
    
    La donna si mise a gattoni davanti a me intimandomi di slacciarle le scarpe e leccarle le piante dei piedi. Ubbedì immediatamente provando un’eccitazione fantastica. Con due dita le penetravo la vagina da dietro, ancora con le palline dentro di me, intanto le leccavo i suoi piedini profumati e morbidi mordicchiandole ogni tanto i talloni rotondi e ben curati. Si alzò ed iniziammo a limonare usando le nostre lingue come spade in un duello. Quando decise che i baci erano abbastanza mi tappò di nuovo la bocca con il nastro e con il frustino di pelle iniziò a frustarmi il mio culetto, lasciandomi profonde ferite. Forse il gioco stava prendendo una brutta piega.
    
    Ad un certo punto mi fermò a terra e chiamò qualcuno dalla stanza accanto. ” Ragazzi ora tocca a voi”. Tre negroni entrarono nella stanza e in un attimo mi immobilizzarono a terra, gambe e braccia divaricate. Il piu’ dotato dei tre sfilò le palline dalle mie cavità e infilò il suo grosso arnese nella mia figa. Non potevo urlare, anche se costretta in quel momento stavo godendo. Poi gli altri due si attivarono ...
    ... occupando gli altri buchi rimasti liberi e con un cazzo nella figa, uno in bocca e uno nel culo fui penetrata con forza dai tra cazzoni di oltre 25cm per ore. Dopo tutto quel tempo ero in lacrime, la bocca ancora tappata e culo e vagina completamente dilatati. Avevo segni di lividi su tutto il corpo e i negri non sembravano minimamente stanchi. “Gli ho dato una pastiglietta per rendere tutto più piacevole” disse la donna che per tutto il tempo era stata lì seduta con un calice di vino in mano masturbandosi con la mano libera. I tre bruti giunti ormai alla quarta/quinta eiaculazione nei miei buchi mollarono finalmente il colpo e mi lasciarono inerme sul pavimento.
    
    La donna mi si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio “ora pensaci bene se vuoi vedere ancora mio figlio, perchè lui è solo mio. Sei stata avvertita!”. Così claudicante, impossibilitata anche a sedermi mi avviai avvilita verso casa, con la paura nel cuore.
    
    Lo avrei voluto ancora vedere ora? Forse per la prima volta iniziavo ad avere paura.
    
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    Continua… 
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