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La cliente della pausa pranzo – parte IV La mamma
Data: 29/11/2022, Categorie: Maturo Tabù Autore: highheels899, Fonte: xHamster
Francamente mi ci volle del tempo a dimenticare quanto successo in casa mia. Per qualche giorno non pensai più al giovane commesso e cercai il modo di convivere col tradimento di mio marito. E’ vero che io non sono mai stata una donna fedele, ma non avrei mai pensato di venire tradita. Mio figlio era dalla zia per il weekend e ormai per tutta la settimana chiavai ogni giorno con mio marito, pensando che il sesso sarebbe stata l’unica cura possibile per il nostro matrimonio. Quella mattina mi recai in centro dalla sarta per dei rammenti. Dopodichè comprai un paio di vestitini e intimi nelle mie botique di fiducia e portai dal calzolaio dei tacchi da riparare. Dopo un pranzo veloce al bar passai davanti al negozio che celava il mio peccato. Dalla vetrina scorsi il giovane che mi guardava, sembrava felice di vedermi. Tirai dritto con indifferenza e lui uscii mollando il suo impegno. “Buongiorno!” mi chiamò. “Ciao bel ragazzo” risposi “Come stai, come sta la mamma?”. Non era proprio la domanda che si aspettava ma rispose con cortesia. Mi chiese come mai non mi ero fatta piu’ viva per il nostro aperitivo e mi giustificai coi miei impegni lavorativi. Mi fece però promettere che l’indomani sera ci saremmo visti e, forse spinta da un improvviso entusiasmo, proposi un Discopub frequentato per lo più da cougar in cerca di giovani vittime da portarsi a letto. Ovviamente accettò, lo tenevo in pugno. Terminate le mie commissioni feci per tornare a casa ma qualcosa di strano era ...
... nell’aria. Non mi sentivo tranquilla e iniziai a guardarmi alle spalle ad ogni incrocio nella zona del borgo. Un donna col foulard in testa e gli occhiali da sole mi stava seguendo. Aumentai il passo e dopo qualche svolta modificando il mio abituale itinerario sentii di averla seminata. Di colpo invece mi comparve davanti questa figura. Mi fermò con la mano e si tolse gli occhiali. Restai a bocca aperta a fissarla senza riuscire a dire niente. Lei che mi sembrava leggere nel pensiero mi disse che non avevo nulla da dire, ma di ascoltare. Aveva visto l’incontro col figlio e non voleva permettermi di avvicinarmi a lui. Mi vedeva evidentemente come una minaccia, una donna della sua età che le portava via il figlio, era inammissibile. Cercai di trovare il coraggio di ribattere ma mi tremavano le gambe. D’un tratto si fece più dolce e mi chiese di seguirla a casa sua per un the, invito che accettai incuriosita. La donna viveva in un grazioso e ampio trilocale. Le pareti chiare ed il pavimento di marmo, il mobilio antico e pregiato e sulle pareti quadri che immortalavano scarpe col tacco di ogni tipo. Avevamo una passione in comune ma non riuscii a sfruttarla per attaccare bottone. Aprii uno stanzino e ne uscii con una borsa. Dall’interno prese uno scotch da pacchi e mi disse “Ora mettilo”. Ero spaventata ma l’idea iniziava ad eccitarmi. “Queste dovresti conoscerle” disse poi tirando fuori delle palline tenute insieme da un filo. Le presi in mano e dopo aver calato la gonna, le ...