1. Crash – Cercati il bagno


    Data: 28/11/2022, Categorie: Etero Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu

    ... spettacolare, sotto la città si sta spegnendo e si accendono le prime luci. Il suo riflesso, ha tolto la giacca e si sta avvicinando. Non vuoi incrociare il suo sguardo, resti rivolta verso la vetrata. Lo percepisci vicinissimo, a pochi millimetri da te. Chiudi gli occhi e le senti, le sue mani sotto al giubetto corto in pelle che indossi aperto sul davanti. Brivido, entrambe le mani sui tuoi fianchi, abbassa la testa per raggiungerti, per avvicinarsi e lo senti sussurrare:
    
    -Ti piace ?-
    
    Riapri gli occhi.
    
    Cosa ?
    
    Il panorama, questo momento immobile o il preludio al dopo? Vorresti rispondere con tre SI a costo di rimanere delusa un’altra volta. Invece preferisci la via più facile, quella scelta dai vigliacchi:
    
    -Il panorama è molto bello-
    
    Le mani si muovono, lentamente scorrono dai fianchi alla pancia. Sei pronta a riceverlo. Chiudi ancora gli occhi per assaporare meglio quel momento che sembra non arrivare mai.
    
    I seni in attesa, le mani che indugiano senza raggiungerli. Ti frugano, ti provocano ma si ritirano senza invaderti.
    
    Devi prendere l’iniziativa ?
    
    Allora, che sia !
    
    Cerchi di girarti, ma non ci riesci le sue mani possenti ti trattengono. Ora si muovono veloci, sono sul tuo seno, sei agganciata. Appoggi le mani alla vetrata per non finirci contro. Cerchi di opporre un minimo di resistenza. Mani sempre più audaci sono sotto al maglione, dentro alla camicetta. Smetti di opporre resistenza inarcandoti e appoggiando la testa al suo collo, vuoi ...
    ... sentire la sua pelle il suo odore. Ti arrendi. Via le coppe, il reggiseno ancora agganciato, contatto. Le sue dita stuzzicano i capezzoli, li stimolano all’inverosimile, sei tesa, li senti tirare.
    
    Stringi i denti, vuoi che smetta.
    
    -Mi fai male-
    
    Non si ferma, continua a stritolare e tirare. Sollievo, i capezzoli sono liberi.
    
    Ti stacca le mani dal vetro, ma solo per levarti il giubettino ed usarlo come una corda. Le braccia legate dietro alla schiena, tenute ferme dal tuo giubettino marrone.
    
    Sei privata delle mani, vorresti toccarlo, esplorarlo, sentirlo tuo, ma così non puoi. Lui ha deciso che tu sei la preda, l’oggetto il corpo sul quale sfogare la sua voglia.
    
    La sua voglia scende, le sue mani dilagano nelle parti basse. Questa volta il bottone viene slacciato o strappato via dalla sua irruenza, non l’hai capito. I pantaloni scendono fino alle ginocchia, il tuo sesso protetto solo da leggere mutandine che non arrestano la sua foga. Entrambe le mani sono sulla tua fica, senti il contatto sulla carne. Si dividono, due dita ti penetrano aggressive e l’altra mano, stimola un clitoride pronto ad esplodere. Ti guardi nel vetro, è buio, ormai è uno specchio. Gli occhi dilatati e la bocca spalancata. Ti piace, godi, un gemito sommesso. Le mani non si fermano, le dita guizzano nella tua fica, dentro e fuori. Ti muovi convulsamente nel piacere che ti viene concesso, sorretta dal suo corpo al quale non puoi fare a meno di appoggiarti. Lo senti arrivare, l’intensità dei ...