1. 8 Mamma Fiorenza


    Data: 16/11/2022, Categorie: Incesti Autore: Fiocinatore, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi ricordo, che erano d’uno splendido grigio con riflessi verdi.
    
    Ammirai Fiorenza per diversi minuti, poi la confrontai mentalmente con tutte le donne, che ho posseduto, il confronto era solo retto dalla bellissima Jolanda.
    
    Mi coricai di fianco a lei, che in quel momento si mosse dandomi la schiena, così in un attimo elaborai di togliermi le braghe del pigiama e coricarmi col cazzo in libertà, fatta questa manovra, mi posizionai alle sue spalle, lei sempre dormendo venne ancora un po’ indietro, io avanzai un po’, qui combinai il patatrac.
    
    Da solo il serpente di carne trovò la sua strada, quasi senza accorgermene, inserii non solo la cappella, ma anche 6/7 cm di puro cazzo nella fregna di Fiorenza.
    
    Non ricevendo rimostranze, continuai pian piano ad entrare, fino a raggiungere il limite, Fiorenza continuò a non dire niente, così mi decisi ad andare avanti indietro, dopo dieci minuti d’entra ed esci, si svegliò o più probabilmente si decise a parlare:
    
    “Claudio è magnifico, sono tre anni, che non faccio l’amore, ma devo dire, che farlo con mio figlio, che possiede un pene superdotato, è qualcosa di magnifico! Non pensavo fosse così meraviglioso, l’unico problema, è come farai a gestire tutte le donne, che ti fai?”
    
    “Mamma cara per me non c’è problema, dal lunedì al giovedì sono con Roberta, anche, perché le ho promesso, che la farò figliare almeno ancora due volte, poi il venerdì sarò qui con te, fino alla domenica, mancherò solo qualche volta, quando avrò voglia di Jolanda, ma non ti preoccupare, in quella settimana rientrerò per passare il mercoledì notte nel tuo letto. Piuttosto come farai tu a gestire il problema dell’incesto?”
    
    “Claudio vaffanculo l’incesto! La gioia, che ti dà un figlio, quando ti rientra dentro, lo può solo sapere una mamma, che l’ha provato! Claudio scusami se prima di provarlo t’ho rifiutato, non sapevo quello, che dicevo e facevo!”
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