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Che voglia di palestra - 2
Data: 07/07/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69
... nella borsa. Io vado alle docce e questa volta per fortuna non c’è nessuno davanti a me. Mi lavo per bene e poi torno a casa come da nuova routine. Alla fine non è stata una brutta giornata in palestra. *** “Non si saluta?” dice Nicola mettendosi davanti a me mentre sto correndo. “Non volevo disturbare” dico io. Quando ero entrato nella sala pesi lo avevo visto vicino alla panca ma c’erano anche i suoi amici e non volevo disturbarlo o rovinargli la reputazione facendosi vedere con uno esile come me. Dopotutto era lui quello muscoloso. “Non ti preoccupare adesso tanto loro vanno via. Io rimango ancora un po’ prima di andare alle docce. Oggi ne ho proprio bisogno” dice Nicola guardandomi. Detto questo lui ritorna alla sua panca e io cambio esercizio ma lo tengo sempre d’occhio. Ogni tanto ci scambiamo qualche occhiata ma nulla di più. Dopo mezz’ora andiamo negli spogliatoi e con calma ci cambiamo. Questa volta indossa sempre dei boxer ma sono neri come i miei slip. “Cazzo abbiamo lo stesso colore di mutande” dice Nicola a bassa voce per non farsi sentire dalle altre persone e guardandomi gli slip. “Sì noto” dico con una risatina. Velocemente ci rechiamo verso le docce e lui si mette davanti a me e si abbassa le mutande rimanendo nudo. Finalmente dopo qualche giorno riesco a rivedere quel bellissimo pisello con il prepuzio che copre la cappella e quelle palle da toro che si ritrova. Non sono enormi ma sono basse. Noto con mia grande sorpresa che ...
... la lunghezza dei suoi peli pubici è diminuita. Lo guardo bene. “Che c’è non te lo ricordi più?” dice Nicola richiamandomi dai miei pensieri. Io rido e faccio un cenno col capo. “Me lo ricordo” dico ma poi abbasso la voce e indico in mezzo alle sue gambe. “Ma hai… tagliato…” e faccio un cenno con la mano. “Non capisco” dice lui. Faccio nuovamente il gesto con la mano ma non capisce e mi guarda smarrito. “Aspetta che vengo lì che non capisco” dice veloce. Chiude l’acqua ed esce dal suo blocco e viene nel mio. Ora siamo uno vicino all’altro. “Dimmi” dice insaponandosi le braccia. “Dicevo, ti sei tagliato i peli” dico indicando verso il basso. Lui guarda verso il basso e si passa una mano sui suoi peli pubici. “Sì sì li accorcio spesso. Odio il bosco ma non sopporto l’uccello senza peli. Li voglio ma devono essere corti” risponde alla mia domanda con ancora una mano sul pube. Poi mi guarda il pisello e dice: “tu invece sei bello peloso lì sotto. Non li hai mai tagliati?” “No mai” rispondo un po’ preoccupato. Lui mi guarda non troppo convinto. “Dai passa una mano sui miei. Senti come sta meglio con i peli corti” dice lui per niente in imbarazzo nel farsi toccare i peli del pube da uno sconosciuto o da un ragazzo di dieci anni più piccolo. Sono restio nel muovere la mano e lo guardo senza fare nulla. “Dai siamo tra uomini, te l’ho già detto. Senti il pube” dice spronandomi. Allungo una mano e passo una mano sul suo pube sopra ai peli. ...